Elezioni regionali Sardegna, per Youtrend ha vinto Alessandra Todde. All’una lei conferma, ma aspetta i dati definitivi. Giallo su 11 comuni con 38 mila elettori fantasma (nessun dato in 17 ore)

La candidata del campo largo, Pd e M5s, supera il rivale di centrodestra. Renato Soru all’8,6%, chiude Lucia Chessa con l’1%

Il campo largo c’è. Alessandra Todde resta in testa e sale ancora con il 45,4% nella sfida con il candidato di centrodestra Paolo Truzzu (45%) per la presidenza della Regione Sardegna quando sono state scrutinate 1739 sezioni su 1844. Lo scarto dei voti tra i due si attesta a poco più di 2 mila voti. E in questa situazione, considerando che delle 105 sezioni mancanti ben 85 sono in circoscrizioni in cui è saldo il vantaggio della Todde, il sito di Youtrend di Lorenzo Pregliasco ha deciso di assegnare la vittoria dell’ex viceministro. Dando tre elementi: con la vittoria di Todde il Movimento 5 Stelle elegge il primo presidente di regione della sua storia; il centrosinistra strappa una regione in cui l’uscente è di centrodestra e questo non accadeva dal 2015; il centrodestra perde un’elezione regionale e questo non accadeva dal 2020. All’una di notte la Todde è scesa in sala stampa confermando che con i dati in suo possesso sarà la prima donna governatrice della Sardegna. Per prudenza aspetterà ancora qualche ora con lo spoglio definitivo prima di fare la sua conferenza stampa ufficiale.


C’era infatti ancora a quell’ora un giallo nei voti contati dal sito della Regione. Manca ogni tipo di dato per 11 piccoli comuni in 5 diverse circoscrizioni elettorali. Non c’è nemmeno l’affluenza, nè un solo voto di una sezione scrutinata alla mezzanotte del 26 febbraio. Sono però comuni che complessivamente avevano 37.962 cittadini iscritti nelle liste elettorali e che da soli sarebbero in grado di ribaltare il risultato elettorale. Cinque sono in provincia di Cagliari, il più grande è Quartucciu (11.408 cittadini elettori). Gli altri quattro sono Pula (6.632 elettori), Serdiana (2.412 elettori), Villanova Tulos (1.117 elettori) e Silus (1.048 elettori). Grande anche l’unico comune fantasma nella circoscrizione Medio Campidano: è San Gavino Monreale, con 7.517 elettori. Ad Olbia manca all’appello il comune di Lunas (2.069 elettori), a Sassari i comuni di Tissi (2.084 elettori) e di Muros (747 elettori). A Oristano sparito il comune di Bonacardo (1.560 elettori) e infine a Carbonia-Iglesias nessuna notizia dal comune di Musei (1.368 elettori).


Renato Soru della Coalizione sarda si ferma all’8,6% (58.727 voti), chiude la candidata di Sardigna R-esiste Lucia Chessa con l’1% (6.669). Todde stravince nella sua città, Nuoro, ottenendo il 53,8%. La candidata ha votato nel seggio n. 4 allestito alle scuole elementari “Podda” di Via Matteotti, lasciando indietro Truzzu che ha ottenuto il 32,8% delle preferenze. I dati sono definitivi sulle 44 sezioni e sono stati pubblicati sul portale della Regione. Qui le persone in arrivo nel comitato di Alessandra Todde nelle immagini di Videolina:

(video gentile concessione Agenzia Vista/Videolina)

Soru: «Abbiamo perso». E chiama Todde

«Abbiamo perso. Ho aspettato prima di arrivare qui, ma ora ho chiaro che non supereremo la soglia del 10%». Queste le parole dell’ex presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, ricandidato per la terza volta, arriva a fine serata nella sua sede elettorale a Cagliari. Ammette la sconfitta e fa gli auguri ad Alessandra Todde, candidata con cui non ha trovato un accordo prima delle elezioni. «Le urne possono ingannare. Siamo stati in tanti a essere ingannati. «Da una parte sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto», ha sottolineato Soru. «È stata una bellissima campagna elettorale, abbiamo incontrato tantissima gente. Abbiamo vissuto tutti quest’avventura con fiducia, generosità e in maniera anche molto affettuosa. Non nascondo la delusione profonda, perché tutti i dati che avevano, sia come sondaggi sia come percezione, evidentemente sbagliata, ci lasciavano intravedere un esito diverso. Questa è la voce della Sardegna e ne prendo atto».

Gli altri candidati e i numeri in dettaglio

Sul sito della Regione, e con un certo ritardo rispetto alle dirette dei singoli comuni, i dati ufficiali delle 21.23 danno 1500 sezioni su 1844: Alessandra Todde al 45,5% (264.331), Paolo Truzzu risulta primo con il 45% (261.388 voti), Renato Soru (Coalizione sarda) al 8,5% (49.161 voti) e Lucia Chessa (Sardigna R-esiste) al 1% (5.653 voti).

La tagliola (che non c’è)

Ci sono molte discussioni e polemiche su come sia andato il voto: prima di tutto perché per tutta la giornata si è dato per scontato che alle 19 sarebbe scattata una “tagliola” che impediva di continuare gli scrutini mandando tutto ai tribunali competenti. Ma nel corso della giornata è arrivata una precisazione da parte del dirigente del Servizio elettorale della Regione Sardegna (datata 23 febbraio) che ha precisato come le 12 ore non siano un limite perentorio. «Il termine finale delle operazioni di scrutinio, fissato entro 12 ore dal loro inizio ai sensi dell’art. 69 della L.R. n. 7/1979, deve considerarsi meramente indicativo – scrive il direttore Sergio Loddo -. Pertanto, salvo che intervengano cause di forza maggiore, gli Uffici elettorali di sezione sono tenuti a completare tutte le operazioni di competenza».

L’affluenza

L’affluenza definitiva si è attestata al 52,4%, in calo rispetto alla precedente tornata elettorale. Ieri la prima a votare è stata Lucia Chessa, della lista Sardigna R-esiste, nel suo seggio ad Austis nel Nuorese. Poi è toccato al candidato del centrodestra Paolo Truzzu a Cagliari. Così come Renato Soru, candidato della Coalizione Sarda. Infine Alessandra Todde, che ha votato a Nuoro.

Il bacino di Cagliari e i dati del primo pomeriggio

Con molta attenzione si osservano in particolare i risultati di Cagliari, visto che la città raccoglie un terzo dell’elettorato attivo regionale e sarà decisiva per l’andamento del voto. Inoltre, Paolo Truzzu – fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni e dal suo partito, Fratelli d’Italia – è il sindaco di Cagliari uscente, è nato qui ed ha qui il suo principale bacino elettorale. I dati dei comuni sono aggiornati parallelamente rispetto a quello della Regione e il risultato è significativamente diverso:

Alle 16.30, lo scrutinio dal sito del comune di Cagliari da in vantaggio Todde, al 53,4%, seguita da Truzzu al 34,2%, Soru è al 10,6%, Chessa all’1,5%.

A Sassari, alle 16.30, Todde è data in vantaggio con il 53,6% dei voti, Truzzo al 36,1% e Soru al 9,6%.

A Nuoro, lo scrutinio di metà giornata dà avanti Alessandra Todde al 53,6%, Truzzu è al 33,1%. Interessante il dato di Soru che qui raggiunge la doppia cifra con l’11,48%.

A Oristano è invece primo Truzzu, col 55%, Todde è al 36%.

Significativo, sebbene non si tratti di un capoluogo, il risultato di Quartu Sant’Elena, terzo comune della Sardegna: Todde a metà pomeriggio è al 50,9%, Truzzu al 41,2%, Soru al 6,8%.

Interessante anche il dato di Olbia dove Truzzu è al 50%, Todde al 44%.

L’iniziale pessimismo del centrodestra

In mattinata La Nuova Sardegna dava notizia di un Paolo Truzzu particolarmente pessimista. «E’ andata, purtroppo», avrebbe detto nei corridoi del comitato elettorale. La frase è stata poi smentita dai vertici del suo partito, Fratelli d’Italia, e non solo, confortati dall’andamento altalenante e comunque in parziale crescita per il centrodestra. «Sarà sicuramente un testa a testa, sapevamo dall’inizio che non sarebbe stata una battaglia facile. Non abbiamo mai pensato di avere la vittoria in tasca», ha detto nel pomeriggioBarbara Polo dalla sede del comitato elettorale del candidato presidente del centrodestra Paolo Truzzu.

I tempi

Nella precedente tornata ci volle un mese per la proclamazione dei 60 consiglieri regionali e del governatore, perché molti seggi non erano riusciti a scrutinare le schede nei tempi di legge che per la Sardegna fissano il termine massimo in 12 ore. Le urne furono nuovamente sigillate e andarono ad affollare i rispettivi uffici elettorali circoscrizionali per il conteggio delle schede e la trasmissione dei verbali alla Corte d’appello di Cagliari. Oggi, 26 febbraio, mentre i tempi si allungavano, le agenzie di stampa hanno dato conto di una circolare interpretativa, che sarebbe stata diffusa il 23 febbraio ma resta nota solo a elezioni terminate, in cui si spiega che il termine di 12 ore è semplicemente “indicativo” e non perentorio.

I risultati delle liste e i nodi politici

A prescindere dal risultato, ciò che è certo è che le formazioni politiche, a Regionali chiuse, dovranno aprire una riflessione sui voti di lista. Stando ai risultati ufficiali di metà giornata, verso le 15 Alessandra Todde – campo largo guidato da dem e pentastellati – si attesta al 45%. Il suo sfidante, Paolo Truzzu di centrodestra, a circa il 46%. Gli elementi significativi sui quali discutere sono parecchi: in primis, la Lega Salvini Sardegna, a sostegno del sindaco di Cagliari, sarebbe al di sotto del 4%. Percentuale, questa, molto più bassa rispetto a Forza Italia Berlusconi – Ppe che si trova a oltre l’8%. La formazione politica del candidato Truzzu, Fratelli d’Italia, è invece stabile al 15%. Ma è il Pd ad avere la meglio, seppure di poco, sul partito di governo (oltre il 16%). Niente da fare invece per il M5s, partito di Todde, che ha ottenuto un risultato sotto le aspettative (circa il 7%).

Il voto disgiunto e il “caso” Soru

Renato Soru al momento del voto a Cagliari, 25 febbraio 2024 ANSA/FABIO MURRU

L’altra questione sul tavolo è legata al cosiddetto voto disgiunto. Quest’ultimo starebbe infatti premiando la candidata del centrosinistra. Gli elettori di centrodestra, vedendo in Truzzu un candidato per certi versi debole, potrebbero aver deciso di dare il proprio voto a Renato Soru della Coalizione sarda e appoggiato da +Europa, Azione e Rifondazione Comunista. Il punto è però un altro: se Soru non dovesse superare la soglia di sbarramento al 10% – e al momento sembrerebbe così – i suoi voti potrebbero essere dispersi. Nella peggiore delle ipotesi, oltre a non permettere l’elezione dei “suoi”, le possibili preferenze (disperse) non contribuirebbero a un’ipotetica vittoria di Todde.

Conte e Schlein verso Cagliari

ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

I due leader del Campo largo, sono entrambi partiti per Cagliari attorno alle 18. Elly Schlein e Giuseppe Conte sarebbero addirittura decollati sullo stesso volo. Il leader del M5s ha spiegato: “Voglio abbracciare la nostra Alessandra Todde. Non erano tanti quelli che immaginavano una sfida così aperta in Sardegna. Si va al fotofinish, il risultato è sul filo di lana e può essere deciso da una manciata di voti. Che si vinca o che si perda, però, sarà stato comunque un risultato straordinario e Alessandra Todde merita l’abbraccio di tutta la nostra comunità per il gran lavoro fatto”.

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