Pisa, i 14 ragazzi manganellati dalla polizia ora rischiano denunce per manifestazione non autorizzata

Intanto la procura pensa di convocare i funzionari responsabili dell’ordine pubblico in piazza

I ragazzi manganellati dalla polizia a Pisa rischiano una denuncia. Per la manifestazione non autorizzata e per aver tentato di forzare i blocchi. Mentre i genitori pensano a una causa collettiva contro il Viminale, la relazione dei carabinieri alla procura riguarda proprio le immagini circolate sui social media e quelle delle telecamere di sorveglianza urbana che venerdì 23 febbraio hanno ripreso le cariche della polizia nel corso del corteo pro-Palestina. Il Messaggero spiega che l’attenzione dei pubblici ministeri si concentra in questa fase sulla catena di comando e su chi abbia dato l’ordine di caricare. Sedici poliziotti rischiano l’indagine, ma in piazza non c’era un dirigente ma c’erano due funzionari.


Sedici poliziotti e quattordici ragazzi

La relazione della Digos che ricostruisce la catena di comando è agli atti. La procura conosce già i nomi dei 16 in piazza. Ma potrebbe decidere di sentire come persone informate sui fatti proprio i due funzionari. Per capire se sia arrivato un ordine o se i poliziotti abbiano agito autonomamente. Mentre quattordici sono i ragazzi che hanno contattato gli avvocati. La denuncia ipotizzerà il reato di lesioni: quelle refertate negli ospedali di zona. La procura potrebbe contestare alla polizia l’aggravante dell’abuso di potere. Mentre la chiara linea politica espressa dal governo potrebbe portare alle denunce per i ragazzi. Ai quali potrebbe essere contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale.


Leggi anche: