Tutti gli affari all’ombra di Karibu: distratti fondi per 7,5 milioni di euro. La moglie di Soumahoro ci si pagò anche il parto privato

Nella relazione del commissario liquidatore della cooperativa tutti i dubbi sull’uso delle risorse destinate ai migranti

Quei fondi pubblici che dovevano servire alla gestione dei migranti Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, li utilizzò per gli scopi privati più vari: anche per pagare la clinica a Roma dove partorì. Lo scrive il commissario liquidatore della società Karibu nella relazione agli atti dell’indagine della procura di Latina, come riporta Repubblica. Murekatete è indagata per truffa insieme con diversi suoi famigliari: la madre Marie Therese Mukamitsindo, i fratelli Michel Rukundo, Richard Mutangana e Aline Mutesi. Secondo il liquidatore della Karibu, ammonterebbero a ben 7,5 milioni di euro i fondi dirottati illecitamente dalla società per scopi privati: molto di più di quanto stimato dalla Guardia di finanza (poco più di 2 milioni di euro). Secondo il liquidatore oltre tutto il conteggio non include i continui prelievi di contanti dal conto della cooperativa, dai 3 ai 12mila euro, a volte anche più volte al giorno, né i pagamenti fatti con le carte prepagate intestate a Karibu (per 31mila euro circa). Tra le operazioni sospette coi fondi pubblici, ci sarebbe per l’appunto anche un versamento alla clinica romana dove Murekatete partorì – per l’assegnazione di una stanza privata. E dubbi ci sarebbero anche sulla provenienza dei fondi con cui la donna versò l’acconto (da 32mila euro) per l’acquisto della casa insieme a Soumahoro a Casal Palocco. Dagli atti dell’indagine emerge infine come la suocera del deputato fuoriuscito dall’Alleanza verdi sinistra avrebbe pagato coi fondi distratti da Karibu anche una cucina nuova per il suo appartamento di Latina.


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