Pisa, gli agenti che hanno usato i manganelli contro gli studenti si auto-identificano

I loro nomi adesso sono entrati in un’informativa che è già stata spedita dalla questura di Pisa alla Procura

Hanno deciso di assumersi le loro responsabilità, i poliziotti che hanno partecipato alle cariche contro gli studenti a Pisa. Sono infatti andati al cospetto del loro capo e hanno proceduto con l’autoidentificazione: «Sotto quel casco, c’ero io». Alcuni agenti a volto coperto sono stati ripresi mentre colpivano con manganelli gli studenti minorenni. I loro nomi adesso sono entrati in un’informativa che è già stata spedita dalla questura di Pisa alla Procura. Lo ha reso noto tramite una nota ufficiale il Dipartimento di pubblica sicurezza, in cui si legge che «i poliziotti impiegati in divisa e con Il casco protettivo durante la manifestazione pro-Palestina del 23 febbraio a Pisa, teatro di alcuni scontri con gli studenti, hanno contribuito fattivamente alla loro specifica individuazione». La scelta dei poliziotti dovrebbe velocizzare sia gli accertamenti interni che le valutazioni della Procura.


L’inchiesta

L’elenco di nomi stilato oggi, 1 marzo, aggiunge infatti importanti dettagli al fascicolo d’inchiesta aperto dai magistrati. Che contiene già le posizioni di quattro giovani maggiorenni accusati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale. Lo ha reso noto alla Camera il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante l’informativa sulle cariche di ieri, 29 febbraio. Aggiungendo che «verifiche verranno svolte con rigore e in piena trasparenza su quanto avvenuto, sono in corso anche indagini della magistratura. Il governo non ha cambiato la strategia nella gestione dell’ordine pubblico». I genitori dei ragazzi manganellati hanno promesso cause collettive.


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