Ucciso a coltellate dalla figlia, la lite dopo il licenziamento, l’ombra delle violenze: «Lei voleva difendere la madre»

Makka Sulaev ha confessato di aver ucciso suo padre nella loro casa a Nizza Monferrato. La ragazza sarebbe intervenuta durante l’ennesima lite violenta in famiglia per proteggere la madre

Avrebbe ucciso il padre nel tentativo di difendere sua madre dall’ennesima aggressione Makka Sulaev, la 19enne fermata ieri 1 marzo per l’omicidio del padre Akhyad nella loro casa a Nizza Monferrato, nell’Astigiano. Durante l’interrogatorio, la ragazza ha ammesso di aver agito durante un litigio: «L’ho ucciso – ha detto agli inquirenti – Tutti in casa subivamo le sue violenze, soprattutto mia mamma». Akhyad Sulaev, immigrato in Italia alcuni anni fa con la moglie dalla Russia sarebbe morto dopo essere stato colpito con diverse coltellate all’addome. Dopo il fermo, la 19enne è stata portata in una stuttura protetta.


La lite in casa sarebbe scoppiata dopo che l’uomo si era licenziato dal suo impiego in un ristorante della zona. In quella stessa attività lavoravano anche la moglie e la 19enne, quando era libera dagli impegni scolastici. I vicini ancora increduli hanno descritto la famiglia come «persone per bene, riservate, gentili… Non litigavano, erano tranquilli». Ieri però ci sarebbe stata una discussione per strada tra il 50enne e sua moglie. Secondo i testimoni, lui gesticolava, le annuiva, ma non ci sono riscontri su che cosa si siano detti. Una delle ipotesi degli inquirenti è che la discussione sia proseguita in casa, finché la 19enne non ha impugnato il coltello per proteggere sua madre.


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