Dossieraggio su Vip e politici, l’indagine a Roma sulle accuse al capo della Figc Gravina sui diritti Tv

Il fascicolo della procura romana al momento è senza indagati e ipotesi di reato. Il nome di Gabriele Gravina tirato in ballo dal pm Antimafia Antonio Laudati, su informazioni ottenute da una persona considerata vicina a Claudio Lotito

Si allarga a Roma l’inchiesta di Perugia sul presunto dossieraggio su politici e personaggi famosi. La procura romana da diversi mesi ha aperto un fascicolo modello 45, quindi senza indagati e ipotesi di reato, sul caso dei diritti Tv della lega Pro per chiarire l’attività del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, il cui nome era stato fatto dal pm Antimafia Antonio Laudati, indagato a Perugia per falso e abuso d’ufficio. Come riporta l’AdnKronos, l’esistenza dell’indagine trova conferma dall’invito a comparire dei pm di Perugia per il finanziare Pasquale Striano, indagato con altre 13 persone tra cui Laudati.


Secondo la procura di Perugia, Laudati e Striano avrebbero «favorito intenzionalmente un danno» al capo della Figc «ipotizzando attività illecite poste in essere da Gravina». Questa ipotesi sarebbe stata sostenuta in un atto «attestando falsamente che la fonte di innesco dell’attività investigativa erano elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno». L’indagine a Perugia ha fatto emergere invece che dietro quell’atto «c’erano informazioni ottenute da Emanuele Floridi – esperto di diritti Tv e considerato vicino al presidente della Lazio Claudio Lotito – attraverso gli incontri promossi dallo stesso Laudati e concordati da Striano». Come riporta il Messaggero, sia Floridi che Lotito sono stati già sentiti come persone informate sui fatti dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone. Floridi è stato anche sentito dagli inquirenti di Roma, il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, e la pm Sabrina Calabretta, che puntano a verificare se i sospetti relativi all’attività di Gravina siano stati fondati o meno.


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