Ucraina, Macron chiede un «salto strategico». «È la nostra guerra o no? Possiamo girarci dall’altra parte? Non credo» – Il video

Il presidente francese a Praga fa un appello: «Ci stiamo sicuramente avvicinando a un momento per l’Europa in cui sarà necessario non essere codardi»

«Chi ha iniziato la guerra in Ucraina? Chi minaccia con le armi nucleari? Cerchiamo di essere chiari su ciò che sta accadendo in Europa». Con queste parole il presidente francese Emmanuel Macron posta su X un video della conferenza stampa con il suo omologo ceco tenutasi a Praga. Il numero uno dell’Eliseo di è «assunto la responsabilità» di aver chiesto un «salto strategico» sollevando la possibilità di inviare truppe occidentali in Ucraina, mettendo in guardia dallo «spirito di sconfitta che è in agguato».


«Non possiamo girarci dall’altra parte»

«È la nostra guerra o non è la nostra guerra? Possiamo girarci dall’altra parte, pensare che le cose possano continuare a svolgersi? Non credo, e quindi è un salto strategico che ho chiesto e che accetto pienamente», ha spiegato il capo di Stato francese. «Non vogliamo un’escalation, non siamo mai stati bellicosi», ha insistito Macron. Insieme al presidente ceco Petr Pavel, ha anche considerato come «estremamente utile» l’iniziativa di Praga di acquistare munizioni al di fuori dell’Unione Europea per sostenere l’Ucraina. E ancora, rivolgendosi agli alleati europei: «Ci stiamo sicuramente avvicinando a un momento per l’Europa in cui sarà necessario non essere codardi».


Il salto strategico francese entra nel vivo della questione, anche a livello parlamentare. Il sostegno a Kiev sarà votato il 12 marzo all’Assemblea e il 13 marzo al Senato, hanno annunciato fonti parlamentari all’AFP, mentre il capo dello Stato riceverà i leader dei partiti questo giovedì per discutere della situazione ucraina. La Russia ha dichiarato martedì di aver fatto decollare un caccia per intercettare tre aerei militari francesi che si stavano avvicinando al suo confine sopra il Mar Nero. Un’azione che mostra le tensioni con Parigi delle ultime settimane.

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