Gabriele Gravina indagato per autoriciclaggio e appropriazione indebita, il colloquio con i pm: «Strumentalizzazioni intollerabili»

Il presidente della Federcalcio è finito nel mirino dei pm per alcune presunte irregolarità nell’assegnazione di un bando del 2018, quando era alla guida della Lega Pro

Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Roma nell’ambito dell’indagine su presunti illeciti. Le ipotesi di reato a suo carico sono due: autoriciclaggio e appropriazione indebita. Oggi Gravina è stato ascoltato in Procura dagli inquirenti. «In ragione delle intollerabili strumentalizzazioni e delle ricostruzioni distorsive della verità dei fatti che lo hanno chiamato in causa negli ultimi giorni, pur non risultando indagato, questa mattina Gabriele Gravina ha chiesto di essere ascoltato per chiarire la sua posizione e le circostanze di cui è stato vittima», fanno sapere i suoi avvocati, Leo Mercurio e Fabio Viglione. La decisione di presentarsi dai magistrati, spiegano i legali, è stata presa «al fine di tutelare la sua immagine», ma anche «in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso».


La nota dei due avvocati di Gravina risale al tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 6 marzo. Dopo il colloquio con i pm, il nome del presidente della Figc è finito sul registro degli indagati. L’indagine dei magistrati della Capitale si concentra sulle presunte irregolarità nell’assegnazione del bando del 2018 per il canale telematico della Lega Pro, di cui Gravina al tempo era presidente. Ad aggiudicarsi la gara fu la società Isg Ginko, in cambio – sospettano i pm – di un pagamento di almeno 250 mila euro. Secondo l’accusa, questa operazione fu mascherata dietro una doppia caparra a lui versata da una società terza per l’acquisto di alcuni libri antichi, senza però che l’acquisto fu davvero portato a termine. Il nome di Gravina è finito recentemente al centro di un altro caso giudiziario: l’inchiesta della procura di Perugia sui presunti dossieraggi di vip e politici. Secondo i pm, Antonio Laudati e Pasquale Striano – rispettivamente, sostituto procuratore antimafia e luogotenente della Guardia di Finanza – avrebbero «favorito intenzionalmente un danno» al capo della Figc «ipotizzando attività illecite poste in essere da Gravina».


Foto di copertina: ANSA/Claudio Giovannini | Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, durante una conferenza stampa a Coverciano (4 settembre 2023)

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