La rissa tra Alessandro Orsini e Guido Crosetto sui presunti soldati italiani a Costanza: «Fake news», «Mai scritto così»

Il prof parla di un aumento di militari nella base sul Mar Nero. Il ministero: sono andati via da luglio 2023. La replica

Un articolo del Fatto Quotidiano a firma del professor Alessandro Orsini il 5 marzo parlava di un «pericolo per i militari italiani da Odessa». E affermava che «nel 2022 l’Italia ha aumentato i soldati nella base di Costanza sul Mar Nero». Prendendosela con il ministro della Difesa: «Crosetto dovrebbe stabilire un obiettivo in base al proprio interesse nazionale e perseguirlo. Se parliamo del teatro di guerra, l’interesse più urgente dell’Italia è che Putin non prenda Odessa, per la semplice ragione che l’Italia, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione, ha moltiplicato soldati e aerei da guerra nella base di Costanza che si affaccia sul Mar Nero, in Romania, che confina con Odessa. I soldati italiani non devono venire in contatto con quelli russi […]. Esaminando le fonti aperte, l’Italia sembra tenuta a presidiare quell’area romena in caso di pericolo».


La risposta della Difesa

E continuava con un significativo: «Crosetto, continuando ad alimentare la guerra, mette in pericolo i nostri soldati». Ma c’è un problema: non ci sono soldati italiani in zona dal 31 luglio 2023. In una nota lo ha chiarito proprio il ministero della Difesa: «Il professor Orsini sostiene, nelle sue apparizioni televisive come nel suo articolo, che vi siano soldati e mezzi italiani in servizio presso la base di Costanza in Romania, attribuendo a tale presenza un imminente pericolo. Questa affermazione è totalmente falsa. I militari dell’Aeronautica Militare Italiana, che facevano parte della Task Force “Gladiator” a Costanza, sono rientrati in Italia già dal 31 luglio 2023. Orsini, che si erge sempre a super esperto, ha preso un granchio macroscopico. Nel suo articolo, Orsini sostiene di aver consultato presunte fonti “aperte” che indicano l’Italia come Paese che presidia quell’area del territorio romeno. Quindi Orsini o è in assoluta malafede o non sa consultare neppure le normali fonti web senza verificare le date di quel che legge».


Le fonti aperte

Il ministero aggiungeva che «la smentita di tale presenza è infatti facilmente verificabile attraverso una semplice ricerca su Google, ricerca che avrebbe evitato al professor Orsini di diffondere fake news e di alimentare inutili allarmismi. Infatti i militari dell’Aeronautica Militare Italiana, che hanno partecipato alla Task Force Gladiator a Costanza, hanno tutti terminato la propria missione il 31 luglio 2023, come riportato da molte testate giornalistiche e diversi comunicati stampa». E stigmatizzava «la diffusione di notizie false e strumentali, soprattutto in un momento delicato come quello attuale», in quanto «atto di grave irresponsabilità nei confronti dei lettori e della credibilità della stampa che suscita, in questo modo, inutili e irresponsabili allarmismi».

La replica di Orsini

Oggi sul Fatto la replica di Orsini. Il quale sostiene di non aver «mai parlato di un pericolo imminente per i soldati italiani in Romania e non ho mai scritto che in questo momento ci sono soldati italiani in quel paese». Il che è tecnicamente vero. Orsini si è limitato ad omettere nel suo articolo un’informazione fondamentale: ha parlato della presenza (ma senza parlarne al passato) dei soldati italiani senza scrivere che i soldati italiani non erano più lì. Il professore chiude così: «Le minacce di querela del ministro Crosetto non mi spaventano. Continuerò a documentare che le politiche di Crosetto, basate sull’esecrazione della diplomazia e sull’invio di armi, sono un fallimento colossale che espongono l’Italia al rischio di una guerra con la Russia e l’Europa al pericolo di una catastrofe nucleare».

Foto copertina da: Il Politico Web

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