8 marzo, le femministe interrompono il convegno in Campidoglio: «Dopo Giulia Cecchettin ci sono stati 18 femminicidi. Basta!»

L’azione di un gruppo indipendente “Bruciamo tutto”. Le attiviste hanno lanciato mimose tinte di rosso a simboleggiare tutte le donne violentate e uccise

Mani macchiate di rosso e mimose dello stesso colore lanciate sul palco a simboleggiare le donne violentate e uccise. Nella Giornata internazionale della donna, venerdì 8 marzo, un gruppo femminista indipendente “Bruciamo tutto” ha interrotto il convegno «Sostenibilità sostantivo femminile» nella sala stampa della Protomoteca in Campidoglio a Roma per richiamare l’attenzione sulla violenza di genere. Presente in sala per un evento l’assessora capitolina alle Pari Opportunità Monica Lucarelli. Salite sul palco, le attiviste hanno esposto lo striscione che portava la scritta «Bruciamo tutto, fuoco trasformativo», chiedendo un «reddito di libertà, più informazione e sensibilità». «Siamo qui – hanno spiegato all’agenzia Dire– perché l’8 marzo non ci basta più. Ci regalano mimose e si parla di parità di genere, donne e imprese quando noi siamo qui a urlare il nostro dolore. Avevamo detto mai più e invece dalla morte di Giulia Cecchettin ci sono stati 18 femminicidi. La nostra protesta di oggi – hanno concluso – nasce proprio per portare l’attenzione su questa tragedia, perché questo non è il modo per cambiare le cose».


Foto copertina: AGENZIA DIRE


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