Imbrattati e strappati i manifesti di Beppe Grillo, la rabbia al corteo per l’8 marzo a Roma: «Ha difeso a spada tratta uno stupratore» – Il video

Il gesto al corte transfemminista organizzato da “Non una di meno” a Roma in occasione dell’8 marzo

Sono stati strappati e imbrattati con la scritta rossa «stupratore» i manifesti con il volto di Beppe Grillo che pubblicizzano il suo spettacolo a teatro, durante il corteo transfemminista organizzato da Non una di meno a Roma in occasione dell’8 marzo. «Ha difeso a spada tratta uno stupratore, vittimizzando la donna che il figlio aveva stuprato. Non ti vogliamo nei nostri teatri», le parole urlate dal microfono della manifestazione, riferendosi al processo per violenza sessuale che vede coinvolto il figlio del fondatore del M5s, Ciro Grillo, e i suoi amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di stupro da una studentessa italo-norvegese. I fatti risalgono alla notte tra il 16 e 17 luglio del 2019 e sarebbero avvenuti nella villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo. All’epoca, Beppe Grillo prese le difese di suo figlio, accusato di stupro, sminuendo la vicenda. «Sono stufo. Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera», disse in un video-sfogo sul suo blog, aggiungendo inoltre che «se fossero stati colpevoli (suo figlio e i 3 amici, ndr), ce li avrei portati io in galera, a calci nel culo. Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c’è stato alcuno stupro. Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia… Vi è sembrato strano. Bene, è strano». 


Foto copertina: FRAME VIDEO ALANEWS/Manifesti di Beppe Grillo strappati e imbrattati


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