Matteo Messina Denaro, condannato a nove anni l’autista che fu catturato insieme al boss

Giovanni Luppino, imprenditore di Campobello di Mazara, ha accompagnato più volte il numero uno di Cosa Nostra nelle sue visite mediche. Preoccupandosi, con i suoi figli, della latitanza: traslochi inclusi

È stato condannato per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati, a 9 anni, Giovanni Luppino, l’imprenditore di Campobello di Mazara (Tp) che ha fatto da autista a Matteo Messina Denaro negli ultimi mesi prima della cattura. Luppino, secondo l’accusa, rappresentata in aula dai pm della Dda Piero Padova e Gianluca De Leo, ha inoltre chiesto soldi per conto del boss e, insieme ai suoi figli, arrestati a febbraio scorso, ha si è preoccupato dell’organizzazione della latitanza, traslochi inclusi, del numero uno di Cosa Nostra. La sentenza è del Gup di Palermo. L’accusa aveva chiesto la condanna a 14 anni e 4 mesi di carcere. Il gup ha disposto anche l’interdizione dei pubblici uffici e il risarcimento danni a titolo di provvisionale in favore delle parti civili comuni Campobello e Castelvetrano di 5 mila euro ciascuno. Provvisionale di 3 mila euro ciascuno per le altre parti civili costituite.


Lo ha accompagnato per le chemio fino all’ultimo giorno, quello della cattura

Nel corso delle indagini l’accusa per Luppino era stata modificata in associazione mafiosa. L’autista venne arrestato insieme a Matteo Messina Denaro il 16 gennaio del 2023 fuori dalla clinica La Maddalena. Per difendersi Luppino disse che a fargli conoscere Messina Denaro, spacciandolo per un suo cugino, nel 2020, era stato un compaesano, Andrea Bonafede (il geometra che diede la copertura di identità al padrino di Castelvetrano). Secondo la versione di Luppino Messina Denaro si sarebbe presentato dietro il nome di Francesco Salsi e solo dopo tempo ne ha ricostruito la vera identità. Dopo aver saputo di avere a che fare con il boss, sapendo della sua malattia, ha deciso di accompagnarlo comunque per le terapie. Luppino aveva stretto i rapporti anche con Laura Bonafede, contatto molto intimo di Matteo Messina Denaro. Lo ha assistito con ben 50 passaggi auto e nell’aiutarlo nella latitanza ha coinvolto anche i figli, che custodivano l’auto del boss e ne organizzavano i traslochi da un covo all’altro.


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