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Il leghista contro Salvini: «È fascista, vuole i fascisti e si è giocato il 30% dei voti»

16 Marzo 2024 - 06:57 Redazione
Giuseppe Leoni, che ha fondato il Carroccio con Umberto Bossi, critica il leader

Giuseppe Leoni, 77 anni, è stato deputato ed eurodeputato per la Lega per sei legislature. L’ha fondata con Umberto Bossi e la moglie del senatùr Manuela Marrone il 12 aprile del 1984. I soldi, ricorda, li ha messi lui: «Umberto ha messo le idee. L’abbiamo fatta insieme. Ma queste sono cose che si sanno, è la nostra storia. Il punto è un altro: pensi come posso sentirmi oggi vedendo questo strazio». E cioè: «Se vai a casa e trovi tua moglie a letto con un altro come ti senti? Ecco. Per l’Umberto forse è anche peggio. Mi metto nella sua testa e provo a immaginare come può stare».

Il Carroccio malato di nazionalismo

Il 12 aprile la Lega compie 40 anni, ma Leoni non sa se festeggerà: «Salvini è uno così, uno che sarebbe capace di dire che la Lega l’ha inventata lui! ( ride) ». Secondo lui il Capitano non l’ha stravolta: «Peggio, molto peggio. Io sono federalista, lui è fascista. Io voglio l’autonomia, lui vuole i fascisti. Non occorre aggiungere altro». In più le cose «non vanno bene da un po’. Salvini si è giocato il 30% di voti. E non è proprio vero, come dicono, che la nostra Lega era ai minimi termini. L’abbiamo portata a tirare eccome. Quando abbiamo eletto Formentini a Milano non eravamo al 3%. Forse qualcuno se l’è dimenticato». Per lui prima «la Lega era federalista, si batteva per il Nord, per l’autonomia, per le industrie, per i lavoratori. Adesso è malata di nazionalismo e di fascismo. Per me che, come Bossi, vengo da una famiglia antifascista, è doloroso. Ma la Lega tornerà federalista, questo glielo garantisco. Per farle un esempio: mia figlia Micol ha 35 anni ed è federalista».

Veneti e lombardi

Per questo, dice Leoni, di Salvini «non solo i veneti, anche i lombardi ne hanno piene le scatole. Lo sapete che la rivolta, il casino è molto più forte in Lombardia? Però i giornali non ne parlano, viene bellamente silenziato. I capoccia lo sanno, il perno è qui, se viene giù la Lombardia viene giù tutto. Nella storia della Lega i veneti non hanno mai contato un cavolo, loro sono 3 milioni, in Lombardia siamo 9 milioni. I lombardi non ne possono più di questa Lega, io passo le giornate a rispondere a ragazzi, lavoratori, imprenditori. Tutti che mi chiedono: ma dove stiamo andando a finire?». Secondo il leghista se ne esce «coi congressi, ma Salvini non vuole farli. Prende tempo. Forse ha paura di andare a casa. Intanto il malcontento sta montando sempre di più, dopo le Europee vediamo che cosa succede. O forse anche prima».

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