La bufala dell’auto elettrica che si ricarica da sola con un alternatore a ruota

Non esistono auto elettriche in grado di ricaricare completamente la batteria utilizzando l’energia di rotazione delle ruote, poiché ciò violerebbe il secondo principio della termodinamica

Circola un contenuto su social che mostra un’automobile elettrica Chevrolet modificata, che sarebbe in grado di produrre energia per ricaricare la propria batteria all’infinito tramite un alternatore collegato a una ruota. Si tratta però dell’ennesima bufala riguardante il concetto di moto perpetuo.

Per chi ha fretta:

  • L’immagine mostra una Chevy Bolt EV, una vettura elettrica di segmento B prodotta dalla casa automobilistica statunitense Chevrolet e disponibile negli Stati Uniti a partire dal 2016.
  • Il testo sembra essere un semplice copia-incolla di un contenuto presente sul web già da qualche anno.
  • L’alternatore collegato alla ruota non risulta essere un dispositivo omologato per la circolazione stradale, pertanto potrebbe costituire un pericolo per la sicurezza.
  • Non esistono auto elettriche in grado di ricaricare completamente la batteria utilizzando l’energia di rotazione delle ruote, poiché ciò violerebbe il secondo principio della termodinamica.

Analisi

Il testo presente nel post oggetto di verifica è il seguente:

Il proprietario di questo veicolo elettrico Chevy Bolt ha fatto ciò che nessun produttore di veicoli elettrici ha fatto finora. Qualcosa di completamente logico. Mi sono sempre chiesto perché questi veicoli non sono stati progettati per utilizzare l’energia che produce la rotazione delle ruote per caricare le batterie del veicolo. Quest’uomo l’ha fatto a casa sua. Quello nel riquadro, è un generatore che produce corrente che carica le batterie… semplice alternatore. Non ha più bisogno di fermarsi a caricare le batterie ai posti di caricamento o caricarla di notte a casa sua. Mentre il veicolo corre, carica le batterie.

Ecco come viene condivisa via Facebook:

Ecco le menti che usano cervello ,
e danno fastidio al sistema !!!
Il proprietario di questo veicolo elettrico Chevy Bolt ha fatto ciò che nessun produttore di veicoli elettrici ha fatto finora.
Qualcosa di completamente logico.
Mi sono sempre chiesto perché questi veicoli non sono stati progettati per utilizzare l’energia che produce la rotazione delle ruote per caricare le batterie del veicolo.
Quest’uomo l’ha fatto a casa sua.
Quello nel riquadro, è un generatore che produce corrente che carica le batterie.. semplice alternatore .
Non ha più bisogno di fermarsi a caricare le batterie ai posti di caricamento o caricarla di notte a casa sua.
Mentre il veicolo corre, carica le batterie.

L’automobile che vediamo nell’immagine che accompagna questo testo è una Chevrolet Bolt EV, un modello elettrico prodotto negli Stati Uniti a partire dal 2016, commercializzata anche nell’Unione Europea a partire dal 2017 dalla casa automobilistica tedesca Opel, con il nome di Opel Ampera-e. Il testo risulta essere un copia-incolla di altri contenuti simili comparsi su X nel 2021 (che potete trovare qui o qui).

In ogni caso, l’installazione di un alternatore esterno come quello mostrato in foto è una modifica non autorizzata, poiché ciò invaliderebbe la garanzia del produttore e comprometterebbe la sicurezza del veicolo.

Cos’è un alternatore?

Un alternatore è un dispositivo elettromeccanico utilizzato per convertire l’energia meccanica in energia elettrica. Funziona tramite il principio dell’induzione elettromagnetica, in cui un campo magnetico variabile genera una corrente elettrica in un circuito.

Gli alternatori sono comunemente utilizzati nei veicoli a motore termico per generare energia elettrica utilizzata per ricaricare la batteria e alimentare i sistemi elettrici della vettura. Essi sono composti da un rotore, che ruota all’interno di un campo magnetico, e uno statore, che contiene avvolgimenti di filo attraverso cui fluisce la corrente generata. Come qualsiasi dispositivo che converte un tipo di energia in un altro, l’alternatore subisce perdite durante il processo di conversione a causa dell’attrito meccanico interno, la resistenza elettrica nei fili conduttori e altri fattori. Di conseguenza, parte dell’energia meccanica utilizzata per far funzionare l’alternatore viene dissipata sotto forma di calore invece di essere convertita completamente in energia elettrica. La percentuale di efficienza di un alternatore dipende dalla sua progettazione e dalle condizioni operative, ma non può mai raggiungere il 100%.

Il moto perpetuo non esiste

Nessuna casa automobilistica ha mai adottato la soluzione di aggiungere un alternatore esterno per alimentare una macchina elettrica, come suggerito nel post, poiché ciò violerebbe il secondo principio della termodinamica. Tale principio stabilisce che ci sono dei limiti alle trasformazione energetiche: mentre è possibile trasformare completamente qualsiasi forma di energia in calore, l’operazione inversa non è possibile perché una parte del calore si disperde inevitabilmente nell’ambiente e non può più essere recuperata ai fini energetici. Se l’energia dispersa come calore non viene reintegrata, l’energia iniziale di un corpo impegnato in una catena di trasformazioni energetiche diminuisce costantemente fino a esaurirsi. 

Allo stesso modo, secondo Max Planck «è impossibile ottenere il moto perpetuo per via meccanica, termica, chimica, o qualsiasi altro metodo, ossia è impossibile costruire un motore che lavori continuamente e produca dal nulla lavoro o energia cinetica».

Questo significa che l’energia ricavata dalla rotazione di uno pneumatico non potrebbe mai eguagliare quella consumata dalla batteria. Ciò implicherebbe un sistema privo di perdite, il che è impossibile. Ogni batteria ha una durata limitata di energia e la ruota di un’auto. Non essendo sospesa nel vuoto, è soggetta ad attrito con la strada e al peso del veicolo.

La frenata rigenerativa è un’altra cosa

Il concetto noto anche come “moto perpetuo di seconda specie” risulta in contraddizione con le leggi della fisica. Pertanto, è impossibile costruire una macchina capace di convertire continuamente energia termica in altre forme con un’efficienza pari al 100%. Per mantenere un’auto elettrica in movimento è necessario un apporto continuo di energia da una fonte esterna; se fosse possibile generarne in quantità pari o superiore a  quella consumata, il problema dell’approvvigionamento energetico sarebbe stato risolto da tempo. I principi della termodinamica non sono opinabili e una macchina per il moto perpetuo non è realizzabile; coloro che la propongono nascondono sempre qualche trucco.

Tra l’altro, un meccanismo simile e omologato esiste ed è noto come “frenata rigenerativa”, implementato nella maggior parte dei veicoli elettrici moderni. Tuttavia, questo sistema non crea energia dal nulla: l’energia necessaria per attivare il generatore di corrente è nettamente superiore a quella effettivamente prodotta; se ne recupera solo una piccolissima quota, che può essere utilizzata al massimo per alimentare il sistema di illuminazione dell’auto o accessori a basso consumo.

Conclusioni

La teoria proposta nel post riguardo a un sistema infinitamente autosufficiente per alimentare le auto elettriche sfruttando l’energia delle ruote, risulta in contraddizione con le leggi della fisica. L’energia necessaria per azionare l’alternatore dovrebbe provenire dal motore dell’auto, ma questo richiederebbe energia esterna, creando un ciclo inefficace a causa delle perdite energetiche. Tale concetto viola il secondo principio della termodinamica, che esclude la possibilità di un moto perpetuo. Per mantenere l’auto in movimento, è essenziale un apporto continuo di energia esterna al sistema. Questo è il motivo per cui nessuna casa automobilistica ha adottato tale soluzione.

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