Schlein contro Meloni: «Nel 2018 mandò i complimenti a Putin». Ma Donzelli: «Lo fece anche Mattarella»

La segretaria del Pd: «Siamo contenti che la premier abbia cambiato idea su molte cose»

Elly Schlein interviene in replica alla Camera, dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo, e punzecchia il presidente del consiglio sui rapporti che avrebbe mantenuto solo fino a pochi anni fa: «Complimenti a Vladimir Putin per il successo elettorale ottenuto in Russia. L’ha detto Salvini? No l’ha detto lei presidente, era il 2018. L’ha fatto al quarto incarico, poi, fortunatamente ha scelto di non rinnovare i complimenti alla quinta elezione. Ci fa piacere che abbia cambiato idea, del resto, quello che resta della Giorgia Meloni all’opposizione è poco. Si opponeva alle accise, prometteva che saremmo usciti dall’Euro. Fortunatamente poi ha cambiato idea. Non va biasimata per questa sua mancanza di coerenza, ci auguriamo che lo faccia anche sul salario minimo». Giovanni Donzelli, capogruppo alla Camera per Fratelli d’Italia, però la rimbrotta duramente: «Con tutto il rispetto vorrei rispondere a chi ha ricordato oggi l’incoerenza della Meloni che in passato mandava gli auguri a Putin quando veniva eletto. Vorrei dire che sono passati anni. E non lo dico riferendomi alla presidente del Consiglio, ma al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che il 19 marzo del 2018 diceva: “Auguri a Putin, relazioni eccellenti che cresceranno ancora”. E non lo dico perché Mattarella è un filo-russo o un filo-putiniano, ma perché è Putin che ha cambiato idea invadendo l’Ucraina».


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