Elly Schlein (Pd): «Giorgia Meloni si può battere se restiamo uniti»

La leader Dem: bene l’apertura di Calenda

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein si è concessa un “bella ciao” per festeggiare la vittoria di Alessandra Todde in Sardegna. E oggi in un’intervista a Repubblica dice che dall’isola «è arrivato un bel segnale: è la nostra prima reconquista e non sarà l’ultima, questo è il mio messaggio per Giorgia Meloni». Mentre la prossima tappa è la sfida in Abruzzo «dove il centrosinistra stavolta al completo ci può regalare un’altra sorpresa. Ma anche la costruzione del campo dell’alternativa, a cui lavoro sin dal principio con spirito testardamente unitario. La vittoria di domenica dimostra due cose: che la premier non è imbattibile e che se stiamo insieme tutto diventa possibile». Ma il risultato dimostra soprattutto che «se siamo uniti la destra si può battere.


L’unità e la vittoria

Anche se «la Sardegna non è terra da test nazionali, ha una storia e una sua specificità, però qui è successo qualcosa. Non ha perso solo Truzzu, ha perso la premier che ha imposto con arroganza il suo candidato, sfilandolo a Salvini. Sono sbarcati sull’isola in pompa magna, sicuri di vincere, e hanno preso una sberla micidiale, di cui Meloni deve assumersi la piena responsabilità». Come? «Restando ostinatamente unitari per costruire un progetto solido sui temi, attorno a candidati credibili. Su alcune grandi questioni abbiamo già cominciato a lavorare insieme: salario minimo, sanità pubblica, salvataggio del Pnrr, congedo paritario, politiche industriali, sulle quali è partito un confronto anche con Calenda. Punti su cui iniziare a delineare la nostra visione di Paese. Trovare convergenze senza perdere la coerenza è possibile e necessario».


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