Putin dopo la strage di Mosca: «Hanno ucciso come i nazisti: dall’Ucraina una finestra per i terroristi». Zelensky: «Vuole scaricare la colpa su noi» – Il video

L’accusa del presidente russo a Kiev il giorno dopo la strage al Crocus City hall. E la replica del presidente ucraino: «Torturano e violentano la nostra gente, hanno portato centinaia di migliaia dei loro terroristi qui»

L’attentato al Crocus City Hall di Mosca diventa un nuovo tassello nella guerra della Russia contro l’Ucraina. «Individueremo e puniremo chiunque sia dietro questo atto terroristico sanguinoso e barbaro verso il nostro popolo», ha dichiarato oggi Vladimir Putin dopo la strage del 22 marzo che ha causato almeno 115 morti e centinaia di feriti. All’indomani dell’attentato, rivendicato dall’Isis, il presidente russo si è rivolto alla nazione in un discorso televisivo: «Al momento, questo è ciò che possiamo dire: tutti e quattro gli autori dell’atto terroristico sono stati trovati e arrestati. Stavano provando a scappare e a dirigersi verso l’Ucraina, dove, stando a informazioni preliminari, le autorità avevano preparato una “finestra” per permettergli di attraversare il confine», ha spiegato il leader del Cremlino. Una accusa che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky respinge. «Per quello che è successo ieri a Mosca – scrive su Telegram – ovviamente sia Putin che il resto della feccia stanno cercando di incolpare qualcun altro. hanno sempre gli stessi metodi, è già successo». «Sono venuti in Ucraina, stanno bruciando le nostre città – afferma Zelensky – e stanno cercando di incolpare l’Ucraina. Torturano e violentano la nostra gente, hanno portato centinaia di migliaia dei loro terroristi qui, in terra ucraina, stanno combattendo contro di noi e non si preoccupano di cosa succede nel loro stesso Paese. Tutto questo è successo ieri, e questo inutile Putin, invece di stare con i suoi cittadini russi, rivolgendosi a loro, è rimasto in silenzio per un giorno, pensando a come addossare la situazione all’ Ucraina. Tutto è completamente prevedibile». Per il numero uno di Kiev «i terroristi devono sempre perdere, e ringrazio tutti coloro che difendono veramente la vita! Grazie a tutto il nostro popolo che lotta contro il terrorismo. E abbiamo il mondo intero per proteggerci da coloro che considerano le persone semplicemente sacrificabili».


Putin: «Nessuno spezzerà la nostra unità»

«Noi conosciamo la minaccia del terrorismo. Nessuno potrà spezzare la nostra unità. Non cederemo al panico, ne usciremo più forti», ha aggiunto Putin. Il presidente russo ha quindi accusato i responsabili della strage al Crocus City Hall di aver ucciso indiscriminatamente i cittadini russi «come facevano i nazisti». Nel suo discorso alla nazione, il leader del Cremlino ha annunciato anche l’introduzione di «ulteriori misure antiterrorismo e antisabotaggio» nella regione di Mosca e ha dichiarato che il 24 marzo sarà proclamata «giornata di lutto nazionale». Poco prima che andasse in onda il suo appello ai cittadini russi, Putin ha avuto alcune conversazioni telefoniche con altri capi di Stato. Tra di loro ci sono il presidente uzbeco Shavkat Mirziyoyev e quello bielorusso Alexander Lukashenko, con cui il Cremlino ha riaffermato «la determinazione a mantenere una stretta cooperazione nel combattere il terrorismo».


La condanna della Casa Bianca: Isis nemico comune

Il giorno dopo l’attacco la Casa Bianca ha affermato che il gruppo jihadista è un «comune nemico terrorista». «L’Isis è un comune nemico terrorista che deve essere sconfitto ovunque», ha assicurato la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, precisando che la presidenza americana «condanna fermamente l’atroce attacco terroristico di Mosca», che ha colpito «civili innocenti».

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