Strage di Mosca, quattro arrestati. L’Isis rivendica ancora: nuova foto dei terroristi

Due dei sospettati sono stati intercettati dalla polizia russa mentre provavano a scappare in auto

L’Isis ha rivendicato una seconda volta l’attentato al Crocus City Hall di Mosca, che ha provocato almeno 115 morti e centinaia di feriti. Lo riferisce l’Amaq, agenzia di stampa dello Stato Islamico. L’Isis ha dichiarato che a mettere in atto la strage nella capitale russa sono stati quattro suoi «combattenti», di cui ha pubblicato una foto di gruppo. «L’attacco – aggiunge Amaq – si inserisce nel contesto di una guerra furiosa tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l’Islam». Nel frattempo, questa mattina la polizia russa ha arrestato quattro persone sospettate. Due di loro sono stati trovati a bordo di un’auto bianca e avevano con sé una pistola, un caricatore per un fucile d’assalto AKM e due passaporti del Tagikistan. L’auto su cui si muovevano i due sospettati è una Renault. «È stata trovata di notte vicino al villaggio di Khatsun, nel distretto di Karachi, nella regione di Bryansk. Secondo il servizio segreto russo Fsb sono 11 in totale gli arrestati. L’auto non si è fermata su richiesta delle forze dell’ordine e ha cercato di scappare», ha scritto sul canale Telegram il capo della Commissione per l’informazione della Duma, Alexander Khinshtein.


La sparatoria

Dopo un inseguimento e una sparatoria l’auto si è ribaltata. «Un terrorista l’hanno arrestato sul posto, gli altri sono fuggiti nella foresta. Dopo la perquisizione, alle 03:50 circa, la polizia ha trovato un secondo sospetto e l’ha arrestato. Proseguono le ricerche degli altri», ha concluso. Successivamente è arrivato l’annuncio degli altri arresti Intanto ci sono 126 ricoverati negli ospedali di Mosca. I morti, secondo le ultime informazioni, sarebbero 115. Il ministero degli Esteri del Tagikistan ha fatto sapere di «non aver ancora ricevuto conferme dalle autorità russe» sulla nazionalità dei responsabili della strage. «Bisogna tener conto del fatto che la diffusione di informazioni non verificate e poco affidabili può danneggiare i cittadini del Tagikistan che si trovano al momento fuori dai confini del Paese», ha sottolineato il governo secondo quanto riporta l’agenzia di stampa AdnKronos.


L’Ucraina

Secondo il servizio segreto russo Fsb, gli arrestati erano diretti verso il confine con l’Ucraina e avrebbero avuto contatti dall’altra parte della frontiera. John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, ha detto che non c’è alcuna indicazione al momento che l’Ucraina o gli ucraini siano stati coinvolti nell’attentato. La dichiarazione attribuita ai vertici dell’Fsb è stata rilanciata dalle edizioni online delle agenzie di stampa di Mosca. Secondo gli investigatori russi per dare fuoco al Crocus City Hall è stato usato del liquido infiammabile. Le autorità russe stanno sequestrando le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Intanto secondo l’intelligence di Kiev l’attentato è «una provocazione deliberata dei servizi di Putin». A dirlo è Andrey Yusov, in un commento alla Pravda ucraina: «Il tiranno del Cremlino ha iniziato la sua carriera con questo e vuole finirla con gli stessi crimini contro i suoi stessi cittadini».

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