Il giallo di Francesca Migliano trovata morta dopo settimane, indagato per omicidio l’amico che era con lei: «Si è sentita male, sono scappato»

La prima autopsia non ha escluso che l’estetista bolognese possa essere morta per cause naturali. In casa però c’era tanto sangue.

Dice di essere scappato senza prestare aiuto per paura il 50enne amico di Francesca Migliano, la donna trovata morta nel suo appartamento a Bologna lo scorso 15 gennaio. L’uomo è indagato per omicidio, sospettato di essere stato presente al momento della morte della sua amica. Lui però agli inquirenti ha rilasciato un’altra versione: «Ero con lei – ha raccontato l’uomo – si è sentita male e sono fuggito senza soccorrerla». L’uomo ha spiegato di aver lasciato la donna da sola, senza neanche chiamare i soccorsi, nonostante stesse evidentemente male. A lui gli inquirenti sono arrivati attraverso i tabulati telefonici. Migliano infatti aveva contattato per ultimo proprio l’amico. Lui stesso ha confermato di essere stato assieme alla donna quando ha avuto il malore.


Nell’appartamento in cui è stata trovata morta Migliano c’era molto sangue, il che allontana nettamente l’ipotesi che si sia trattata di una morte per cause naturali. Il decesso sarebbe avvenuto qualche settimana prima e nella casa c’era anche il cagnolino della donna, un Terrier, che avrebbe più volte morso il cadavere di Migliano. Quei morsi però, secondo gli inquirenti, non riuscirebbero a giustificare la quantità di sangue ritrovato nella casa. Migliano sarebbe morta poco prima dello scorso Natale. A scoprire il suo corpo senza vita è stata la madre, che è andata a trovarla dopo che non riusciva più ad avere sue notizie. Le due donne non si frequentavano spesso, ma avevano comunque contatti telefonici. E il fatto che Migliano non rispondesse più al telefono aveva fatto preoccupare la madre.


La prima autopsia svolta dal medico legale Paolo Fais aveva potuto solo ipotizzare l’omicidio. Ma non avrebbe escluso che la donna fosse morta per cause naturali. Il pm Nicola Scalabrini ha quindi dovuto disporre altri esami sul corpo della 52enne. Ma se dovesse prevalere l’ipotesi delle cause naturali, a quel punto l’accusa per l’amico indagato passerebbe da omicidio a omissione di soccorso.

Leggi anche: