Sandro Tonali sul caso scommesse in Premier: «Si è autodenunciato». La difesa dal Newcastle: «Ha chiesto aiuto»

L’ex milanista rischia una nuova squalifica, dopo il deferimento della giustizia sportiva inglese. A sostenerlo l’allenatore del suo club in Premier, Eddie Howe

È stato lo stesso Sandro Tonali ad autodenunciarsi alla Football Association per il caso delle scommesse anche sulla Premier. Lo chiarisce la GrsSport, l’agenzia che cura gli interessi del giocatore del Nerwcastle, già deferito dalla giustizia sportiva inglese. In una nota Tonali dice che «vuole mettere un punto definitivo a una parentesi negativa e molto dolorosa della propria vita e ripartire con forza al termine della squalifica». I procuratori di Tonali assicurano che, così come già successo con la giustizia della Figc, il giocatore sta collaborando attivamente anche con quella della Federcalcio inglese.


A proposito dell’indagine in corso su Tonali, i suoi procuratori chiariscono che si tratta di «un atto dovuto, dopo che a ottobre 2023» lo stesso giocatore «ha deciso di autodenunciarsi alla Fa, così come precedentemente fatto con la Figc per chiarire la propria posizione in merito alle scommesse da lui effettuate in epoca antecedente all’avvio del procedimento in Italia». Tonali quindi dice di voler tirare una riga e andare avanti, m continuando a collaborare con la giustizia sportiva «per garantire che questo processo possa essere risolto il più rapidamente possibile».


A difendere Tonali è stato anche il suo allenatore Eddie Howie, a 24 ore dal deferimento della federazione inglese: «Spero per Sandro che non ci siano altre conseguenze. Queste nuove accuse magari sono una sorpresa per qualcuno, ma non lo sono per noi: è evidente che la sua malattia non si è fermata quando si è trasferito in Inghilterra. Ha chiesto aiuto, è stato onesto da subito con noi e con le autorità, ha ammesso di avere un problema e ci ha lavorato su. Si cura su base regolare, è qualcosa che sta facendo e continuerà a fare: ha incontri continui sia qui che in Italia. Si sta allenando bene, il suo inglese è molto migliorato e ha il pieno supporto del club e dei suoi compagni. La cosa migliore per Sandro sarebbe quella di riprendere la sua carriera dopo aver scontato la sua punizione e aver imparato la lezione che ne deriva. Non dovremmo pensare a buttarlo sotto un treno e a punirlo ulteriormente, ma al fatto che era malato e si è fatto aiutare. Dobbiamo proteggere i nostro giocatori da un problema che sta diventando sempre più grande nella nostra società. E non è un problema solo di Sandro».

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