Il ponte di Baltimora non è stato fatto crollare intenzionalmente con delle esplosioni

Gli investigatori hanno escluso che il crollo possa essere stato provocato intenzionalmente

Numerosi post virali sui social condividono un video in cui l’autore sostiene che il ponte Francis Key Scott, di Baltimora sia stato fatto crollare intenzionalmente piazzando della dinamite. Contestualmente si sostiene che il capitano della nave mercantile Dali, che il 26 marzo ha impattato contro un pilone del ponte fosse ucraino. Come già analizzato su Open, il capitano della nave non era ucraino, dato che l’intero equipaggio al momento dello schianto era composto di persone indiane. Ad ogni modo, il ponte di Baltimora non è stato fatto crollare intenzionalmente con delle esplosioni. Vediamo nel dettaglio perché.

Per chi ha fretta:

  • Si sostiene che il ponte di Baltimora sia stato fatto crollare intenzionalmente.
  • per farlo, sarebbero state piazzate delle cariche di dinamite sulla sommità del profilo del ponte.
  • Le autorità investigative hanno escluso che il ponte sia stato fatto crollare intenzionalmente.
  • Secondo gli esperti, le piccole esplosioni che si vedono nel video del crollo sono dovute alla rescissione dei cavi elettrici lungo il ponte.
  • Quindi, il ponte di Baltimora non è stato fatto crollare intenzionalmente con delle esplosioni.

Analisi

Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica. Nella descrizione si legge:

IL PONTE DI BALTIMORA NON È STATO UN INCIDENTE BALTIMORA È UN PORTO IMPORTANTISSIMO BRILLANO DELLE CARICHE SULLE TRAVI AL MOMENTO GIUSTO IL COMANDANTE DELLA NAVE È UCRAINO SU UN CANALE UCRAINO SONO CONVINTI CHE IL PONTE DI BALTIMORA SIA STATO ABBATTUTO DAL GUR “Bellezze #GUR! lavora in tutto il mondo senza esitazione. Se non approvate il #pacchetto_di_aiuti, allora prendete questo! Aspettate le nostre sorprese in tutta #Europa. Vi insegneremo a difendere la #democrazia e ad aiutare chi ne ha bisogno!”

I cavi elettrici

Nel video si vede la persona che lo ha girato indicare delle luci che si accendono sulla sommità del profilo del ponte. Sostiene che non siano semplici luci, ma cariche di dinamite, fatte esplodere di proposito per far crollare il ponte. La teoria è spesso circolata in relazione ad altre, come quella secondo la quale il crollo del ponte sarebbe il risultato di un attacco terroristico, e quella secondo cui l’infrastruttura sarebbe stata fatta collassare con una detonazione da remoto.

Tutte queste teorie sono state smentite da diversi enti coinvolti nelle indagini. L’FBI, il 26 marzo, ha reso noto che non ci sono prove di legami con un attacco terroristico. Da allora sono stati pubblicati diversi altri aggiornamenti sulle indagini, nessuno dei quali conferma la teoria. La guardia costiera statunitense ha fatto sapere che non ci sono segnali che puntino verso la pista di un evento intenzionale. Della teoria si è occupata anche la testata Usa Today, facendo analizzare le immagini a diversi esperti e giungendo alla conclusione che molto probabilmente i piccoli lampi di luce sono dovuti al progressivo spezzarsi dei cavi elettrici lungo il ponte.

Le esplosioni e la dinamite

Sicuramente le esplosioni non sono dovuta a dinamite. In primis perché – come spiegato dal professor Kyle Perry, docente nel reparto di ingegneria mineraria alla University of Science and Technology del Missouri – per far collassare una struttura di acciaio non verrebbe utilizzata dinamite, ma un altro tipo di esplosivo. La ragione è il tipo di esplosione prodotta dalla dinamite, pluridirezionale e ampia, adatta a scavare grossi buchi nelle montagne. Per recidere l’acciaio sarebbe necessaria un’esplosione lineare, ottenuta con strumenti appositi solitamente utilizzati nelle demolizioni.

Al fine di ottenere lo stesso effetto con la dinamite, ne servirebbe una quantità tale che l’onda d’urto romperebbe le finestre degli edifici nei paraggi, spiega Perry. Per giunta, l’uso di qualsiasi esplosivo per un operazione di questo tipo lascerebbe nell’acqua residui facilmente individuabili dalle forze dell’ordine presto giunte sul posto. Infine, se il ponte fosse stato fatto crollare intenzionalmente, le cariche avrebbero dovuto essere piazzate alla base dell’infrastruttura, e non in cima dove il video virale sostiene si trovassero. Quindi, il ponte non è stato fatto crollare intenzionalmente con delle esplosioni.

Conclusioni

Si sostiene che il ponte di Baltimora sia stato fatto crollare intenzionalmente. Sarebbero state piazzate delle cariche di dinamite sulla sommità del profilo del ponte. Le autorità investigative hanno escluso che il ponte sia stato fatto crollare intenzionalmente. Secondo gli esperti, le piccole esplosioni che si vedono nel video del crollo sono dovute alla rescissione dei cavi elettrici lungo il ponte. Quindi, il ponte di Baltimora non è stato fatto crollare intenzionalmente con delle esplosioni.

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