C’è anche un Orsini che ce la fa: sarà il nuovo presidente di Confindustria. Garrone si ritira

Il consiglio generale si riunisce giovedì per designare il successore di Carlo Bonomi: in corsa è rimasto solo l’imprenditore emiliano

Sarà Emanuele Orsini, imprenditore emiliano originario di Sassuolo, a sostituire Carlo Bonomi alla presidenza di Confindustria. Alla vigilia dell’assemblea del consiglio generale che giovedì 4 aprile si riunisce per designare il successore, lo sfidante Edoardo Garrone ha annunciato il passo indietro. La decisione, annunciata con una lunga lettera, arriva dopo le indiscrezioni dell’appoggio dell’escluso Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e della Duferco, proprio a Orsini. Una mossa che avrebbe complicato la nomina del presidente della Erg e numero uno del Sole24Ore alla guida di viale dell’Astronomia. «La scelta di anteporre il fine alla persona, mi impone quindi di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti», si legge nella missiva con la quale Garrone annuncia il suo ritiro, «e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli». L’imprenditore classe ’61 avrebbe così voluto evitare una conta in seno al consiglio, che dopo la designazione si riunirà ancora il 18 aprile per valutare la squadra proposta dall’unico candidato rimasto in corsa e il 23 maggio in assemblea privata voterà il successore di Bonomi. «Non serve che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di ‘impegni o scambi’ eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili», ha motivato Garrone la sua decisione, «solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità alla nostra Confindustria». Il numero uno del gigante delle rinnovabili ammette che si tratta di una scelta che gli «costa molto», ma confida che «possa determinare una svolta comportamentale e sostanziale, rendendomi e rendendoci orgogliosi di averlo fatto».


Chi è Emanuele Orsini

Orsini è nato nel 1974 a Sassuolo, in Emilia-Romagna. Dopo gli studi ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia, la Sistem Costruzioni, specializzata nella lavorazione del legno utilizzato per la realizzazione di strutture di medie e grandi dimensioni (come abitazioni, ponti, stadi, chiese, palestre). Dal 2020, con l’elezione di Bonomi, è vice-presidente di Confindustria con delega al credito, alla finanza e al fisco. Tra le principali società controllate da Sistem Costruzioni c’è il Maranello Village, il primo complesso residenziale dedicato al mondo del Ferrari. Nell’area di oltre 25mila metri quadrati vi sono alberghi a 4 stelle, bar, ristoranti, palestre e diverse zone polifunzionali. Dal 2004 ne è stato presidente occupandosi dello sviluppo finanziario e tecnico del complesso. Dal 2020 è anche presidente e amministratore delegato agli investimenti di Tino Prosciutti Spa, azienda di Parma che ha quattro stabilimenti produttivi – e uno in fase di completamento – e si occupa della produzione e lavorazione del prosciutto crudo stagionato, di cui vengono realizzati 35mila pezzi a settimana. Negli anni la Sistem Costruzioni si è occupata anche di progetti di housing sociale ed è stata attivamente coinvolta nella ricostruzione post terremoto in Abruzzo e in Emilia-Romagna, oltre ad aver partecipato ai lavori per Expo 2015, realizzando parte delle infrastrutture di Palazzo Italia e del padiglione del Marocco. È stato anche presidente di FederLegnoArredo dal 2017 e FederLegnoArredo Eventi, consigliere di Made Eventi e presidente di Assolegno dal 2013 al 2017.


Leggi anche: