Fermato il ragazzo che era con la 22enne trovata morta ad Aosta: per la procura è sospettato dell’omicidio

L’identità della ragazza è stata accertata dai famigliari, che sono arrivati ad Aosta da Lione. Un testimone ha raccontato di aver visto i due giovani camminare insieme tre giorni prima del ritrovamento del cadavere

È stato fermato il ragazzo che sarebbe stato visto in compagnia della ragazza trovata morta lo scorso venerdì in una chiesetta sconsacrata a La Salle, in Valle d’Aosta. Come riporta l’edizione di Torino del Corriere della Sera, si tratta di un ventenne rintracciato all’estero. Per gli inquirenti della procura di Aosta è sospettato dell’omicidio della ragazza. Alcuni testimoni avevano visto insieme i due giovani tre giorni prima del ritrovamento. A proposito del ragazzo avevano detto agli inquirenti che parlava italiano.


Identificata la ragazza trovata morta nella chiesetta

Ora ha un nome, un’identità, la conferma dei suoi parenti che va solo ufficializzata. Gli investigatori pensano di aver identificato la ragazza trovata morta. Si tratta di una ragazza francese, di 22 anni, residente nella zona di Lione. I militari hanno sentito i familiari di una ragazza di cui non si hanno notizie da diverso tempo. Manca ancora il riconoscimento ufficiale del corpo, è stata visionata una foto e confermata la corrispondenza.


Il testimone

Un testimone aveva raccontato di aver visto i due ragazzi la mattina di martedì 2 aprile. Come riporta La Stampa, il testimone ha detto di averli visti camminare insieme: «Lei, molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scurso. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche a un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo».

La persona che ha parlato con gli inquirenti dice di aver anche scambiato due chiacchiere con i ragazzi: «Mi hanno raccontato di essere arrivati al confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne. Per questo so che non esiste il furgone di cui ho sentito parlare al telegiornale. Perché mi hanno chiesto indicazioni per la fermata del pullman, io li ho accompagnati e li ho visti salire a bordo».

La morte violenta

Secondo dei primi rilievi per il medico legale è probabile che il decesso sia dovuto a cause violente. La causa è da attribuire ad alcune coltellate al collo e all’addome che hanno causato una grave emorragia. La procura indaga per omicidio anche a causa di alcune tracce trovate intorno al corpo e che potrebbero far pensare a un trascinamento del cadavere. La vittima indossava leggins, scarpe e felpa beige. Giovanissima, il gruppo di escursionisti che l’ha trovata pensava che dormisse, data la posizione fetale, con le braccia vicino alla testa. C’era però una felpa insanguinata, all’altezza della spalla. Intanto si cerca di capire chi fosse l’uomo su un furgone bordeaux che la scorsa settimana è stato visto parcheggiato per alcuni giorni sulla Statale 26, all’inizio del sentiero che porta al villaggio abbandonato. E se quella persona possa avere dei legami con il delitto. Sono al vaglio le immagini del circuito di videosorveglianza tra Aosta e Courmayeur. La giovane non presenta segni particolari come piercing o tatuaggi. Sul posto non sono stati trovati documenti utili finora per identificarla.

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