Pizzarotti lascia Più Europa per colpa di Renzi e passa con Calenda: «Mi candido con Azione»

L’ex presidente di Più Europa aderisce al manifesto di Siamo Europei. Lo strappo con Emma Bonino e la polemica contro Italia Viva

«Mi candido nel NordEst, territorio che ho rappresentato da Sindaco». Federico Pizzarotti, durante la conferenza stampa a Montecitorio, annuncia la sua adesione al manifesto di Siamo Europei e la sua candidatura da indipendente. Non entra in Azione ma prenderà parte al progetto di costruzione del «grande partito della Repubblica» che inizierà subito dopo le elezioni europee, come afferma Carlo Calenda. Erano presenti anche Pier Camillo Falasca, vice segretario dimissionario di PiùEuropa che ha ricordato come «più di 1300 iscritti non rinnoveranno la tessera per questa scelta» e Concetta Bianco, anche lei dimissionaria coordinatrice territoriale di Chieti. Infine, Calenda, a domanda sulla sua possibile candidatura a un giorno dalla presentazione delle liste, ha risposto: «la mia inclinazione è negativa. Voglio capire cosa faranno gli altri leader e confrontarmi con la direzione prima di decidere definitivamente».


«L’alleanza con Italia Viva contamina +Europa»

Gli Stati Uniti d’Europa iniziano a perdere i pezzi. A dare l’annuncio del suo addio su Facebook è Federico Pizzarotti, ormai ex presidente di Più Europa. «L’alleanza con Italia Viva sta contaminando Più Europa». Un’alleanza «anomala» che si mescola, secondo Pizzarotti, con un modo di fare politica distante da Più Europa e da se stesso: «Quello di Cuffaro e della Nuova DC o della rete di Cesaro in Campania». Un’alleanza, per l’ex sindaco di Parma, volta solo al raggiungimento del 4% e a garantire qualche eletto con soggetti «poco europei».


Rottura annunciata

Erano giorni di grande tumulto con botta e risposta, non solo interni al partito. Già il 24 febbraio, all’assemblea per gli Stati Uniti d’Europa, a Pizzarotti era stato tagliato il discorso sul palco. Matteo Renzi aveva attaccato così in un’intervista al Corriere della Sera, rilasciata il 30 marzo 2024: «Lunare l’idea che un progetto chiamato Stati Uniti d’Europa possa saltare per il veto di tal Pizzarotti da Parma». L’ex sindaco della città ducale aveva risposto, sempre sui social: «Proviamo a rispettarci evitando il bullismo mediatico. Come +Europa parteciperà alle Elezioni europee lo decideranno gli organi del partito secondo le regole che ci siamo dati, non in base alle tue interviste».

L’addio

Oggi, l’annuncio definitivo:«Il mio cammino all’interno del partito deve concludersi qui». Una decisione sofferta e presa a malincuore dettata, soprattutto dal contrasto con le scelte prese negli ultimi tempi da Riccardo Magi, segretario del partito. L’ingresso in Più Europa era una «una scelta fatta in virtù delle storiche battaglie per i diritti e le libertà individuali». Un progetto, a suo dire, ormai snaturato. La linea di Pizzarotti e di PierCamillo Falasca è sempre stata la stessa: sì agli Stati Uniti d’Europa ma a partire dal dialogo con il partito di Calenda. Inconciliabile con quella di Emma Bonino, Riccardo Magi e Matteo Renzi: una lista di scopo per riunire tutte le forze riformiste che si riconoscono in Renew Europe. Così Pizzarotti lascia «la comoda candidatura garantita da presidente di partito, per intraprendere un percorso indipendente» con Azione al fianco di Carlo Calenda.

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