Berlusconi, conti in rosso per la società immobiliare che possiede le ville di famiglia: perdita di 144 milioni

Dall’ultimo bilancio di Idra, emerge che il patrimonio delle case ereditate dai figli del Cavaliere si è ridotto da 412 milioni a 287 milioni

Villa San Martino, villa Certosa, villa Grande, meglio nota come villa Zeffirelli: residenze da sogno, piene di opere d’arte, nelle cui stanze è racchiusa anche la storia politica della Seconda Repubblica. Sono solo alcune delle proprietà dell’immobiliare Idra, la società che gestisce terreni e fabbricati della famiglia Berlusconi. Dall’ultimo bilancio depositato, quello relativo al 2023, emerge una perdita monstre dell’azienda: 144 milioni di passivo, contro i 9,5 milioni accumulati nell’anno precedente. Come si spiega questo rosso così importante nel bilancio? «Il risultato di esercizio è in gran parte riconducibile a rettifiche di valore di natura non ricorrente per 125,6 milioni di euro, operate per allineare i valori di carico di alcuni immobili alle indicazioni di valore ricevute da esperti del settore immobiliare e/o alle offerte di acquisto pervenute alla società». È quanto si legge nel documento appena depositato.


La voce «terreni e fabbricati» del bilancio, poi, indica una riduzione del valore del patrimonio immobiliare, passato da 412 milioni agli attuali 287. Cifra che include i due principali beni immobili dei Berlusconi: la residenza di Arcore, che non è sul mercato, e villa Certosa, che invece è in vendita, valutata 259 milioni di euro in una perizia del 2021. Tra gli altri luoghi simbolici della vita di Silvio Berlusconi, si ricorda Macherio, acquistata dalla sola Barbara Berlusconi per 25 milioni, e villa Grande, che dovrebbe essere rilevata da Pier Silvio Berlusconi. Invece, villa Campari sul Lago Maggiore, la cui proprietà direttamente riconducibile al Cavaliere e quindi esclusa dagli asset di Idra, è stata comprata da Marina Berlusconi.


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