Santoro si scaglia contro le nuove regole sulla par condicio in Rai: «Questa non è lottizzazione, è familismo»

Sulla guerra in Ucraina, l’ex conduttore aggiunge: «Devono alzare tutti bandiera bianca. Meloni ascolti le parole di Papa Francesco»

«La Rai è sempre stata lottizzata, ma la lottizzazione di trent’anni fa non era quella di oggi». A parlare è Michele Santoro, che è candidato alle Europee con la sua lista «Pace terra dignità». In un’intervista a MowMag, Santoro spiega che un tempo la lottizzazione «rispondeva a diverse visioni nel mondo», mentre oggi non è altro che una forma di «familismo imperante», che riduce al minimo gli spazi a disposizione delle «voci differenti» che lavorano in viale Mazzini. «Stiamo arrivando a un punto basso nella vita del servizio pubblico. Ovviamente questa non può essere considerata come una responsabilità solo di questo governo, ma anche di quelli che lo hanno preceduto», attacca Santoro. Il riferimento è alle nuove regole della par condicio, in base alle quali ministri e sottosegretari potranno parlare senza limiti di tempo nei programmi purché quello che dicono sia riferito all’attività istituzionale. «Ho sempre considerato la par condicio una legge sbagliata e continuo a considerarla tale. Piuttosto che darle questa versione caricaturale tanto varrebbe eliminarla», precisa Santoro.


La qualità dell’informazione

Secondo l’ex conduttore televisivo, la qualità dell’informazione italiana si sta abbassando. «Sarebbe possibile oggi la sua trasmissione Servizio Pubblico, in cui c’erano Berlusconi e Travaglio a confronto?», chiede il giornalista di NowMag. E Santoro risponde: «In questa televisione non è possibile un programma come quello. Devasterebbe gli equilibri stabiliti». Anche la carta stampata, secondo il capolista di «Pace terra dignità», è in una situazione «di debolezza», perché i giornali sia di destra che di sinistra «sono in crisi di copie, di vendita e di influenza». Repubblica, per esempio, sostiene Santoro, «ha completamente tradito il suo pubblico» e «ha scelto di dipendere da interessi esterni rispetto ai propri interessi editoriali».


L’Ucraina e la bandiera bianca

L’intervista a NowMag è un’occasione anche per chiedere al capolista di «Pace terra dignità» il suo punto di vista su altre questioni, a partire dalla politica estera. «Io sono per l’indipendenza dell’Ucraina e per la sua integrità, perché devo essere considerato pro-Putin? Inutile metterci una stella sul petto, chiamata putinismo, come i nazisti la mettevano agli ebrei. Ti indicano così per farti fuori», spiega Santoro. Secondo l’ex conduttore televisivo, «la bandiera bianca la devono alzare tutti, sia gli ucraini che i russi e gli americani, altrimenti la pace non si ottiene». Da qui, dunque, l’appello al governo affinché l’Italia esca dalla guerra, «come impone la sua Costituzione». Sul tentativo (fallito) di Papa Francesco di trovare un accordo di pace tra Mosca e Kiev, Santoro dice che almeno «ci ha provato». Al contrario di Giorgia Meloni, che «non sta facendo un tentativo di mediazione, sta mandando armi».

In copertina: Michele Santoro ospite del programma di La7 “Otto e mezzo” (ANSA/Maurizio Brambatti)

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