Governo e intelligence in allerta dopo l’attacco dell’Iran: «Il rischio maggiore per l’Italia? I lupi solitari»

La riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocata da Piantedosi dopo l’ulteriore acuirsi delle tensioni internazionali: «Occhio anche ai migranti irregolari»

Rafforzare tutte le attività di prevenzione sul territorio italiano, anche in coordinamento con l’intelligence. È il compito affidato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alle forze dell’ordine nel quadro delle tensioni internazionali ulteriormente acuitesi negli ultimi giorni con l’attacco da parte dell’Iran (pur sventato) a Israele. I vertici degli apparati di sicurezza e di governo hanno fatto il punto su dinamiche e livelli di minaccia per il Paese nel corso della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltasi oggi. Secondo il Viminale, in concreto, il rischio principale per la sicurezza nazionale sarebbe da individuarsi in particolare nelle potenziali azioni di “lupi solitari”. Mentre da parte degli apparati – fanno sapere fonti del ministero dell’Interno – c’è particolare attenzione anche «sui flussi migratori irregolari, per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi. In proposito – viene ancora ricordato – permangono in vigore i controlli alla frontiera Est», quelli di sfocio cioè della rotta balcanica. Secondo il prefetto di Roma Lamberto Giannini il quadro internazionale di questi giorni rappresenta «una situazione complicata, che cambia ogni giorno e non sempre in meglio». D’altra parte «in Italia c’è un livello di attenzione altissima, una grande prevenzione, un grande lavoro e una grande presenza sul territorio. Di volta in volta bisogna guardare se dall’evolversi della situazione, anche sul web, possa emergere qualche ulteriore indicazione, qualche ulteriore segnale di attenzione». In chiave di controllo dei flussi migratori e prevenzione delle partenze irregolari, fa sapere poi ancora il Viminale, mercoledì la premier Giorgia Meloni sarà di nuovo a Tunisi insieme al ministro Piantedosi, il quale presto ospiterà invece a Roma il suo omologo libico.


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