Perché serve anche a scuola un’economia spiegata con rigore agli studenti. Il primo numero del mensile «Eco» visto da sindacalisti, economisti e imprenditori

Riflessioni e auspici alla presentazione a Roma della nuova rivista della casa editrice che ha già lanciato prima Open, poi Domino

L’obiettivo è diventare uno strumento utile e irrinunciabile anche per gli studenti di scuole e università che hanno bisogno di capire in modo semplice ma rigorosamente scientifico quello che sta accadendo nell’economia. È in edicola il primo numero di «Eco», il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri e di cui è editore e responsabile Enrico Mentana. La rivista, che nasce dalla casa editrice che prima ha lanciato il sito Open e poi portato con successo in edicola il mensile «Domino» di Dario Fabbri, ha presentato la nuova creatura editoriale a Roma nella nuova sede della Associazione stampa estera a palazzo Grazioli, che un tempo fu casa e ufficio di Silvio Berlusconi.


Quegli anni in cui Enrico Mentana e Tito Boeri erano compagni di scuola

Mentana ha raccontato il lungo rapporto di amicizia con Boeri, economista e professore della Bocconi, conosciuto fin da quando entrambi erano studenti al liceo Manzoni di Milano (lo stesso in cui hanno studiato i due Salvini: Matteo, leader della Lega, e Guido, giudice appena andato in pensione). Da quel rapporto è nata l’idea di una rivista in grado di affrontare le complessità dei processi economici senza partire da tesi ideologiche o modelli predeterminati per spiegare in modo semplice che cosa sta accadendo in Italia e nel mondo. La rivista raccoglie i contributi di molti professori e ricercatori che in parte hanno già collaborato con la Voce.info, creatura on line lanciata da Boeri anni fa con notevole successo, e vanta il contributo di una delle migliori giornaliste in grado di divulgare economia e finanza come Mariangela Pira (SkyTg24) che di Eco è vicedirettore responsabile. Boeri ha spiegato che però la bussola principale di ogni articolo sarà quella dei dati e dei numeri, valutati e contro valutati da esperti prima di fornirne la spiegazione. Anche per questo in Eco ci sono e ci saranno molte tabelle e grafici che renderanno ancora più chiaro il contenuto degli articoli. Tutti i numeri della rivista avranno una prima parte monografica su un tema. Quella del numero di esordio è sul salario minimo, raccontato in modo assai diverso da quello su cui si è concentrato il dibattito politico nei mesi scorsi.


Il salario minimo, l’intelligenza artificiale e l’educazione finanziaria

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche diversi ospiti. L’industriale del Nord Est, Alberto Baban ha sostenuto la necessità di uno strumento di informazione così analitico che sia in grado di anticipare e ragionare anche su fenomeni che nascono in altri paesi del mondo e che poi però condizionano e rivoluzionano tutti i modelli dell’economia, come l’intelligenza artificiale. Boeri ha spiegato che proprio su questo tema ci sarà una rubrica dedicata in ogni numero della rivista. Il giornalista del Foglio, Luciano Capone, ha analizzato le pagine sul salario minimo apprezzando la sollecitazione ad analizzare dati e cercare soluzioni rivolta soprattutto ai partiti di opposizione e ai sindacati. L’ex segretario della Cisl, Annamaria Furlan (oggi senatrice del Pd), si è augurata che una rivista di questo tipo possa diventare uno strumento di lavoro non solo per le università, ma anche per le scuole superiori, visto il bisogno di educazione economica e finanziaria che emerge da molte rilevazioni.

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