Venezia, il primo giorno del ticket d’ingresso da 5€ tra esenzioni e polemiche. Brugnaro: «Bisognava agire» – Il video

Poco più di una persona su 10 ha versato la somma per ottenere il lasciapassare diurno. Chi soggiorna in hotel ne è esentato

Venezia chiude la prima giornata di sperimentazione del ticket d’ingresso con un totale di 113mila arrivi, 15.700e 700 paganti e nessuna multa. Ciò significa che poco più di una persona su 10 ha versato la somma di 5 euro per ottenere il lasciapassare dalle 8.30 alle 16.00, tutti gli altri potevano contare su qualche esenzione. Nella città sono, infatti, entrati 97mila esenti, tenuti a registrarsi sulla piattaforma on-line ma non a pagare. Tra questi circa 39mila ospiti in strutture ricettive (che pagano già la tassa di soggiorno), oltre 4mila tra parenti e amici di residenti. Il dato è stato diffuso dall’assessore al Bilancio, Michele Zuin. La misura è stata pensata per difendere Venezia dall’overtourism e per frenare i turisti giornalisti che vogliono visitare il capoluogo veneto anche nelle cosiddette giornate da “bollino nero”. Dalle prime reazioni paiono però esservi state più proteste, rumorose e partecipate, e polemiche per il debutto del contributo.


Proteste e confronti

Durante la giornata si sono, infatti, registrati momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine. Nel tentativo di entrare in città, il corteo – organizzato contro la misura – è stato bloccato da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa. «Non staremo in silenzio, ci faremo sentire. E se deve essere circo, che circo sia», hanno detto i manifestanti, che hanno inoltre esposto un cartello con scritto “Veniceland” e distribuito finti ticket. La manifestazione è stata organizzata dall’Assemblea sociale per la Casa assieme al centro sociale Morion, ma ha visto la partecipazione anche di molti residenti e altre associazioni. Dopo gli attimi di scontro il corteo ha proseguito verso Campo Santa Margherita dove si è concluso con un concerto. Clima più tranquillo, invece, in una seconda manifestazione dei comitati cittadini contrari al ticket, posizionati vicini al posto di controllo dei QR. C’è stato anche un breve confronto con il sindaco , Luigi Brugnaro, finito in un abbraccio.


Il sindaco Brugnaro: «Chiedo scusa per il disagio ma sono soddisfatto»

«Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo, la politica non lo fa perché non ha interesse a farlo. Io l’ho fatto», ha detto il primo cittadino Per di Venezia – che aveva già spiegato in un video (in un inglese perfetto, grazie all’AI) l’utilità del ticket – davanti alla stazione, dove sono stati installati i varchi per l’avvio della sperimentazione sul contributo di accesso alla città storica. «Chiedo scusa per il disagio ma dobbiamo fare qualche cosa – ha aggiunto – non si può solo parlare, bisogna provare a fare qualche cosa e ora lo stiamo facendo perché abbiamo il dovere e il compito di lasciare e preservare la città per le prossime generazioni – ha affermato -. «La paura del cambiamento è legittima, ma anche questa può servire per migliorare ma se la paura blocca tutto non c’è progresso, non c’è futuro». Sulle proteste, Brugnaro ha fatto sapere che di accettarle poiché «sono legittime, spero solo – ha sottolineato – che serva a migliorare».

Cosa succede ora

La sperimentazione del ticket d’ingresso proseguirà per tutto il 2024, nei 29 giorni a rischio invasione segnati nel calendario. «Dobbiamo raccogliere dati – ha continuato Brugnaro – ed informazioni per poi tarare il sistema, offrire servizi come già fa il QR code che ha la piantina della città con ad esempio, segnati i servizi igienici e poi quando si passerà all’utile economico tutto andrà in servizi alla città: non abbiamo più i finanziamenti della Legge speciale per Venezia anche se, se si trovano per il ponte di Messina, potrebbero essere trovati anche per questa città unica», ha concluso.

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