Monza, tangenti al funzionario comunale per il piano urbanistico: 9 arrestati, c’è anche l’ex geometra di Berlusconi

Anche il dipendente dell’amministrazione di Usmate Velate ha ricevuto un provvedimento di custodia cautelare: avrebbe inserito una modifica per rendere edificabili alcuni terreni

Tangenti per 200mila euro per ottenere una variazione al piano urbanistico, con i terreni cheda agricoli diventavano edificabili e di colpo acquisivano valore. Così un dipendente del comune di Usmate Velate, nella provincia di Monza Brianza, la compagna, il cognato e 6 imprenditori locali sono stati arrestati dalla Guardia di finanza con le accuse, a vario titolo, di concorso in corruzione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale. L’indagine dei finanzieri, coordinata dalla Procura di Monza, ha portato al sequestro di 243mila euro e di altri 700mila in sette società riconducibili agli arrestati, tre in carcere – tra i quali il responsabile comunale dell’ufficio urbanistica Antonio Colombo – e gli altri sei ai domiciliari. Tra loro anche Francesco Calogero Magnano, conosciuto come l’ex geometra di fiducia di Silvio Berlusconi, indagato in questa vicenda per presunti reati fiscali. Dal 2022, hanno ricostruito i militari, il dipendente avrebbe intascato almeno 200mila euro. Secondo gli investigatori, avrebbero realizzato operazioni inesistenti nel settore urbanistica ed edilizia del Comune brianzolo per aumentare il valore dei terreni posseduti dagli imprenditori, pagando una tangente al funzionario comunale. Il dipendente avrebbe infatti inserito nella variante del nuovo Piano di governo del territorio di Usmate Velate una modifica per far passare da agricoli a edificabili i terreni degli imprenditori coinvolti, che avrebbero corrisposto un compenso economico al funzionario con il pagamento di fatture false a una società a lui riconducibile e creata ad hoc. «Un articolato sistema corruttivo, concepito attraverso e a beneficio» del funzionario publico, lo ha definito il procuratore Claudio Gittardi. Sempre nell’ambito della stessa inchiesta, sono state eseguite perquisizioni nelle province di Monza, Lecco, Bergamo e Brescia.


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