Difese il generale Vannacci, candidato con la Lega alle Europee: militare finisce sotto procedimento

Aveva invitato a «usare ponderazione e dialogo nell’affrontare la vicenda del generale» e del suo discusso libro

Lui, sindacalista militare, aveva consigliato di «usare ponderazione e dialogo nell’affrontare la vicenda del generale Roberto Vannacci». Ma il segretario generale di Siamo (sindacato italiano autonomo militare) Daniele Lepore, 43 anni, graduato in servizio presso il ministero della Difesa di stanza a Verona, è finito ora sotto procedimento disciplinare. La sua colpa? Aver messo «il dubbio che l’indagine formale avviata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, nei confronti di Vannacci possa essere influenzata da pregiudizi o miri, nella peggiore delle ipotesi, a irrigidire – scrisse il diretto interessato in un post – le già restrittive norme per chi indossa un’uniforme e a introdurre sanzioni più severe per le violazioni alle libertà costituzionali da parte del personale militare». A riporta la vicenda è il Corriere della Sera.


La denuncia del sindacato Siamo

«Questa mossa a nostro avviso di tipo censorio e antisindacale, rischia di compromettere l’azione a difesa degli iscritti del Siamo (oggi) e di qualunque altra Apcsm (domani), mettendo a repentaglio ogni tentativo di confronto tra le parti», spiega in una nota diffusa il Siamo, sindacato militare autonomo. Per tanto l’ente ha deciso di non partecipare ai prossimi tavoli di contrattazione, compreso quello previsto per l’8 maggio, fino a che non sarà fatta chiarezza sulla vicenda. «Se difendere Vannacci – che non è nelle grazie del suo ministro – è un atto di indisciplina, non si capisce davvero come un sindacalista possa svolgere il proprio mestiere che è, per definizione, difendere i lavoratori nelle vertenze col proprio datore di lavoro», conclude la nota.


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