L’ex ministro Speranza: «Il nostro Sistema sanitario rischia il collasso. Serve una grande mobilitazione»

Alla presentazione del suo libro: «L’autonomia differenziata non unisce ma allarga diseguaglianze»

Per l’ex ministro della Salute Roberto Speranza «il nostro sistema sanitario rischia il collasso». Lo ha detto oggi, venerdì 10 maggio, alla presentazione del suo libro dal titolo Perché guariremo. Dai giorni più duri della pandemia a una nuova idea di salute, un evento promosso dal Partito democratico, Circolo di Ercolano (Napoli). «A quattro anni dalla pandemia – ha sottolineato Speranza – stiamo tornando indietro in maniera drammatica. La spesa sanitaria sul Pil, appena usciti dall’emergenza, è scesa sotto il 7% e le previsioni per l’anno prossimo sono il 6,2 – 6,3 %. Le grandi istituzioni internazionali considerano il 6% la soglia di collasso di un Servizio Sanitario Nazionale», ha precisato. Per l’ex ministro nei governi Conte II e Draghi è come se l’Italia «avesse cancellato, con un tratto di penna, la lezione che avevamo preso duramente tra i denti in quegli anni», ha spiegato Speranza.


«Se invece arrivano i tagli non ne usciamo vivi»

«E qual è la posta in gioco? – si chiede – È la tenuta dei principi di fondo del Servizio Sanitario Nazionale. Il Ssn è costruito sull’idea di universalità, l’art.32 della Costituzione dice pochissime parole, meravigliose: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e come interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti». Sulla base di queste parole meravigliose – ha continuato -, una donna straordinaria, Tina Anselmi, ha costruito nel 1978 il Ssn attraverso la legge 833. E l’idea di fondo è l’universalità: significa che se una persona sta male non conta quanti soldi ha, non conta di chi è figlio, né dove è nato ma ha diritto ad essere curato. Questo dice la Costituzione. Poi, la vita delle persone purtroppo non va esattamente così. È distante da questi principi, però se ci mettiamo soldi forse questo obiettivo di fondo si avvicina alla realtà. Se invece arrivano i tagli non ne usciamo vivi», ha detto Speranza, spiegando inoltre come «con l’autonomia differenziata le proposte che arrivano aumentano le divisioni e allargano le diseguaglianze tra parti diverse del nostro Paese». All’evento che ha visto la partecipazione di un folto pubblico di amministratori, associazioni e cittadini, sono intervenuti il segretario cittadino Pd Antonello Cozzolino, Nino Daniele ex sindaco di Ercolano, Lucia Annunziata capolista Pd nel Sud alle Europee e Carmela Saulino candidata dem alle elezioni europee.


«Occorre una grande mobilitazione per la sanità pubblica»

Per Speranza anziché «aver capito e aver messo più soldi (per la sanità pubblica, ndr), mettiamo meno soldi e rischiamo di non reggere», ha detto. E citando le parole di Papa Francesco pronunciate in un venerdì di Pasqua, in pieno lockdown in una piazza San Pietro deserta («Peggio di questa crisi c’è solo il rischio di sprecarla», ndr) ha aggiunto: «Ho la sensazione che il Papa, in quelle parole, ci avesse visto lungo, aveva capito il rischio che correvamo. Dalle mie parti si dice “passato il santo, passa la festa” e non vorrei che passata l’emergenza ci siamo dimenticati che la sanità è importante: sarebbe un disastro di proporzioni incalcolabili». Per questo motivo, «io penso – ha sottolineato Speranza – che ha senso fare una grande mobilitazione. Mobilitazione è una parola che forse sa di antico, sembra parola vecchia. Ma significa donne e uomini che si mettono insieme e combattono per una causa giusta. E credetemi, la difesa del Ssn e la difesa del diritto alla salute è la causa più giusta che ci possa essere», ha concluso.

Leggi anche: