Incidente in Iran, Meloni convoca ministri e intelligence. Usa e Ue cauti, Russia e Turchia pronte a sostenere Teheran «con ogni mezzo»

I leader mondiali seguono l’evolversi della situazione dopo la caduta dell’elicottero su cui volava il presidente Raisi. Sostegno alle ricerche anche dall’Ue

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni presiederà domani, lunedì mattina, una riunione ristretta di governo sull’incidente aereo in Iran che potrebbe essere costato la vita al presidente Ebrahim Raisi e al suo ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. I due, insieme al resto del convoglio di elicotteri della delegazione, risultano dispersi dopo la caduta dei mezzi su cui viaggiavano nella regione di confine con l’Azerbaigian. Alla riunione con Meloni, si fa sapere da Palazzo Chigi, parteciperanno il ministro degli Esteri Antonio Tajani, quello della Difesa Guido Crosetto e quello dell’Interno Matteo Piantedosi, con il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano e i vertici dell’intelligence. «Sto seguendo dal pomeriggio – insieme al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ho tenuto aggiornato – gli sviluppi dell’incidente dell’elicottero con a bordo Presidente e Ministro Esteri iraniani. Monitoriamo situazione insieme a unità di crisi e Ambasciata a Teheran», ha scritto su X in serata lo stesso Tajani.


La cautela di Ue e Usa

I governi occidentali restano al momento estremamente cauti sia sull’incidente che sulle sue possibili conseguenze. Joe Biden, fa sapere concisa la Casa Bianca, è «informato dei fatti» e segue l’evolversi della situazione. Da Bruxelles si leva la voce prudente di Charles Michel: «Seguiamo da vicino le notizie secondo cui l’elicottero che trasportava il Presidente iraniano e il Ministro degli Esteri è stato costretto ad atterrare inaspettatamente e le loro condizioni non sono ancora chiare: insieme agli Stati membri e ai partner dell’Ue, stiamo monitorando attentamente la situazione», scrive su X il presidente del Consiglio europeo. Mentre in serata il commissario Ue agli affari umanitari, lo sloveno Janez Lenarcic, ha fatto sapere di aver attivato su richiesta delle autorità di Teheran il servizio di geolocalizzazione d’emergenza di Copernicus per aiutare nelle ricerche dei mezzi scomparsi.


Amici nel momento del bisogno

Più calorose e preoccupate le espressioni di vicinanza inviate a Teheran da Paesi politicamente e geograficamente più vicini all’Iran. La Russia di Vladimir Putin ha fatto sapere di essere «pronta ad offrire tutta l’assistenza necessaria nelle operazioni di ricerca dell’elicottero del presidente Raisi». La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto che «speriamo sinceramente che siano vivi e che la loro vita sia fuori pericolo». Toni simili nel messaggio all’Iran inviato pubblicamente dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan: «Siamo profondamente rattristati per l’incidente in elicottero che ha avuto il presidente dell’Iran, il fratello Ebrahim Raisi, e la sua delegazione. Vorrei dire che, come Repubblica di Turchia, stiamo seguendo da vicino l’incidente, siamo in stretto contatto e coordinamento con le autorità iraniane, e siamo pronti a fornire tutto il sostegno necessario», ha scritto Erdogan su X, augurandosi di «ricevere il prima possibile buone notizie riguardo al presidente e la sua delegazione». Lo stesso presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, che solo poche ore prima dell’incidente aveva incontrato Raisi per l’inaugurazione di una diga sul fiume di confine, si è detto profondamente turbato per quanto accaduto e ha assicurato che «quale Paese vicino, amico e fraterno, l’Azerbaigian è pronto a fornire ogni assistenza necessaria».

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