Trento, insegue un’orsa con i cuccioli per fare un video-selfie: l’Enpa denuncia il videomaker


L’Ente nazionale protezione animali ha denunciato presso la Procura della Repubblica di Trento un videomaker che il 4 luglio scorso ha inseguito e ripreso una mamma orsa con i suoi cuccioli nelle campagne intorno a Dro. L’ipotesi di reato, secondo l’Enpa, potrebbe essere quella di «maltrattamento di animali» (articolo 544ter del Codice penale), mentre il disturbo della fauna selvatica è vietato anche dall’articolo 12 della Direttiva Habitat. «Situazioni di disturbo degli animali selvatici non sono episodiche, ma purtroppo tendono a ripetersi con una sconcertante frequenza, soprattutto in Trentino», ha detto l’ente, secondo cui è necessario «puntare su articolate campagne di sensibilizzazione e su un efficace sistema sanzionatorio». Anche il servizio faunistico della Provincia di Trento era intervenuto sulla vicenda. «In caso di incontro ravvicinato con un orso, è importante evitare ogni tipo di interazionee allontanarsi in silenzio. Rimanere nelle vicinanze per osservarlo, fotografarlo, filmarlo o seguirlo, è vietato e pericoloso», si legge nella nota.
«L’orsa non ha reagito contrariamente alla propaganda “ursofobica”»
Nel filmato in possesso della Protezione Animali, l’orsa appare spaventata i cerca di una via di fuga. Non si avvicina al videomaker che la sta riprendendo, ma emette dei versi probabilmente per avvisare e proteggere i suoi cuccioli. «Contrariamente alla propaganda “ursofobica” alimentata da certe associazioni di categoria e da alcuni ambienti politico-istituzionali – ha scritto l’associazione animalista -, che un giorno sì e l’altro pure ci terrorizzano sulla presunta pericolosità dei plantigradi, mamma orsa e i tre cuccioli non hanno reagito in alcun modo alle molestie, ma sono semplicemente fuggiti via», conclude.
Foto copertina: immagine d’archivio