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Il massaggiatore di Sinner e il Clostebol: «Doping? Non è stata tutta colpa mia»

10 Ottobre 2024 - 07:23 Alba Romano
giacomo naldi jannik sinner
giacomo naldi jannik sinner
«Non posso dire altro», sostiene, a causa dell'appello

Giacomo Naldi era il massaggiatore di Jannik Sinner. È stato licenziato in seguito al caso Clostebol. E sui fatti c’è ancora un’inchiesta della Wada. «Sono dispiaciuto come tutti, ma non posso dire altro perché purtroppo non è ancora finita», spiega riferendosi all’appello dopo l’assoluzione del numero 1 dell’Atp da parte dell’International Tennis Integrity Agency. Poi rivela: «Spero, prima o poi, di poter raccontare anch’io cosa è successo per dare un quadro generale. Perché, da come è stata interpretata questa vicenda dal grande pubblico, sembra che sia stata solo colpa mia. Ma non è così, come peraltro sa anche chi ha letto la sentenza. Mi rendo conto che non tutti hanno fatto questo sforzo».

La sentenza

Dice di aver sentito Sinner: «È stato molto gentile: quando è nata Letizia, mi ha scritto. Come tutto il team. Ho un rapporto cordiale con Jannik. In generale ho ricevuto dimostrazioni di affetto soprattutto da chi mi conosce di persona. Sui social, invece, ho letto brutti messaggi e sono stato insultato. Perché quello che è passato, nel racconto di questa storia, è passato un po’ male». E pensa di poter tornare nello sport: «Ricevo tanti sportivi dilettanti nel mio studio di Casalecchio di Reno. In questi anni in giro per il mondo, per seguire Jannik nel circuito, mi hanno aiutato i miei colleghi a mandare avanti l’attività. Adesso sono tornato con i miei tempi e i miei ritmi. Va benissimo così in questo periodo».

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