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Sangiuliano, che fine ha fatto la chiave d’oro di Pompei? Spunta un documento inedito su Boccia e la Procura apre un’inchiesta

26 Ottobre 2024 - 15:45 Ugo Milano
maria rosaria boccia gennaro sangiuliano telefonata
maria rosaria boccia gennaro sangiuliano telefonata
Secondo quanto ricostruito dal servizio de Le Iene, in onda domenica sera, l'oggetto prezioso lo avrebbe lei: ecco come sarebbero andate le cose

Emergono nuovi dettagli sul caso Boccia-gate. Al centro dell’attenzione ora è la preziosa chiave d’oro di Pompei, dal valore di circa 12mila euro, donata dal sindaco della città Carmine Lo Sapio all’ex ministro Gennaro Sangiuliano. Il dilemma è: che fine ha fatto? La questione, ora oggetto di indagine da parte della Procura di Roma e della Corte dei Conti, ha una nuova svolta: in esclusiva, il programma Le Iene domani sera trasmetterà documenti inediti che potrebbero chiarire ulteriori dettagli su dove si trovi la preziosa chiave. Secondo la ricostruzione di Alessandro Sortino, l’onorificenza è stata consegnata a Sangiuliano grazie all’intermediazione della consulente ministeriale Maria Rosaria Boccia, come lei stessa ha dichiarato in un’intervista a La Stampa: «Sono io che ho mediato per fare avere l’onorificenza. Il ministro ci teneva, ma non è stato semplice visto che appartiene a un diverso schieramento politico rispetto al sindaco».

Il precedente

La chiave d’oro di Pompei ha un precedente importante: una copia simile era stata data anche predecessore di Sangiuliano, Dario Franceschini, che l’aveva però considerata priva di valore e l’aveva riportata al ministero solo dopo lo scandalo di quest’estate. Franceschini ha spiegato a Le Iene di non aver sospettato alcun valore speciale nella chiave, avendola ricevuta come molti altri riconoscimenti durante il mandato. «Quando ho letto che quella consegnata a Sangiuliano aveva un valore importante, ho deciso di restituirla immediatamente», ha dichiarato.

Il documento inedito

La questione prosegue: se Sangiuliano, come riportato a La Stampa, inizialmente aveva assicurato che la chiave era stata “protocollata” al ministero insieme ad altri doni, in un documento successivo firmato dallo stesso ex ministro emerge una dichiarazione contrastante. Sangiuliano avrebbe ritenuto la chiave di valore inferiore ai 300 euro, limite oltre il quale i doni devono essere depositati presso l’amministrazione pubblica. Tuttavia, in base a una foto postata sui social, la chiave risulterebbe ora in possesso di Maria Rosaria Boccia. In risposta, l’ex ministro si sarebbe reso disponibile a coprire la differenza di valore, per circa 11.700 euro. Mentre Sangiuliano mantiene la sua versione, Boccia ha evitato di rilasciare ulteriori commenti e, dopo essere stata raggiunta da Le Iene, ha richiesto di non diffondere notizie potenzialmente lesive della sua reputazione. La Procura e la Corte dei Conti stanno ora vagliando ogni elemento per chiarire i dettagli di questa intricata vicenda.

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