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La serie su Sarah Scazzi torna in onda, ma il sindaco di Avetrana insiste: «Il nome della città sia rimosso anche dalle pubblicità»

29 Ottobre 2024 - 13:45 Ugo Milano
avetrana serie tv sarah scazzi sindaco iazzi
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Il Tribunale di Taranto aveva ordinato lo stop della messa in onda. La piattaforma di streaming ha accolto le richieste dei giudici nel provvedimento di sospensione. Il sindaco Iazzi ora chiede la rimozione anche di tutte le pubblicità in cui è rimasto il titolo originario

Uscirà domani, mercoledì 30 ottobre, Qui non è Hollywood, la serie tv sull’omicidio di Sarah Scazzi ad Avetrana (con il nome della cittadina che è stato tolto dal titolo). Il Tribunale di Taranto aveva disposto lo stop alla messa in onda, accogliendo il ricorso presentato da Antonio Iazzi, sindaco di Avetrana, il comune pugliese che dà il titolo alla serie tv e dove nel 2010 fu uccisa la 15enne Sarah Scazzi. La prossima udienza è stata fissata per il 5 novembre. Ma oggi Groenlandia e Disney+ hanno comunicato che la serie tv diventerà disponibile già dal 30 ottobre. Con una sola differenza: il titolo non sarà più Avetrana – Qui non è Hollywood, ma semplicemente Qui non è Hollywood. Le parti, è bene sottolineare, non hanno raggiunto un accordo. Disney si è mossa per sbloccare la situazione «in ottemperanza al provvedimento», accogliendo le richieste dei giudici per superare lo stop temporaneo alla messa in onda. Il sindaco Iazzi continua, però a insistere: «Il nome Avetrana venga rimosso da ogni forma di pubblicità». Il 5 novembre le parti si vedranno comunque in aula, tenendo ferma la posizione espressa lo scorso 24 ottobre, quando la piattaforma annunciò il rinvio della serie ma precisando che «le parti non concordano con la decisione del Tribunale e faranno valere le proprie ragioni nelle sedi competenti».

Le proteste del sindaco di Avetrana

«Riteniamo di aver, quantomeno allo stato, preservato l’immagine della comunità che rappresento». Così il sindaco Antonio Iazzi si è detto soddisfatto del cambio di titolo della serie, da cui è scomparso il riferimento diretto al comune pugliese. «Credo si tratti di un caso unico in Italia», ha scritto Iazzi. «In questo periodo si è diffuso sul web un l’hashtag #IoSonoAvetrana. Genera una forte emozione sentire il senso di appartenenza della mia gente, per la difesa dell’immagine del territorio e della dignità della comunità».

Una soddisfazione, però, rimasta parziale perché le città italiane sono ormai tappezzate da settimane di poster che portano ancora il nome originario del prodotto Disney. Anche in questa direzione il primo cittadino ha promesso battaglia: «Proseguiremo in ogni sede competente, ove necessario, per la tutela dei diritti dei miei concittadini», si legge in un comunicato. «Faremo in modo che il nome Avetrana venga rimosso da ogni forma di pubblicità, già diffusa, dell’evento cinematografico in questione. Perché Avetrana non si può e non si deve identificare solo con il terribile fatto di cronaca».

L’origine delle polemiche

La serie tv distribuita da Disney+ conta in tutto quattro puntate, porta la firma del regista pugliese Pippo Mezzapesa, è prodotta da Matteo Rovere e si basa sul libro Sarah, la ragazza di Avetrana, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri. Avetrana – Qui non è Hollywood è stata presentata in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma. Avrebbe dovuto sbarcare il 25 ottobre sulla piattaforma di streaming americana. L’opposizione dell’amministrazione comunale di Avetrana ha però bloccato tutto. Secondo il sindaco, la serie tv è diffamatoria perché dipingerebbe la comunità locale come «ignorante, retrograda, omertosa».

Lo spoiler di Disney+

Nei giorni scorsi, su Disney+ è apparsa per qualche ora la data di uscita del 30 ottobre. «Un errore tecnico», ha precisato subito la piattaforma di streaming a Open. E infatti poco più tardi il riferimento alla data di uscita del contenuto è scomparsa dall’elenco dei titoli disponibili.

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