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Operazione Albania: da lunedì la nave Libra tornerà a portare i migranti a Gjader e Shengijn

albania operazione nave libra
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Ma il rischio è che la CgUe annulli il decreto paesi sicuri. I costi dell'operazione e le questioni giuridiche

L’operazione Albania riparte. Da lunedì 4 novembre la nave della Marina italiana Libra tornerà a 20 miglia da Lampedusa. Per salvare i naufraghi e fare il primo screening che consenta la selezione di quelli idonei per Gjader e Shengijn. Il bel tempo consentirà di portare gli uomini giudicati non vulnerabili e provenienti dai paesi sicuri del decreto nei Cpr del governo Meloni. E anche se nel frattempo sul progetto pende la spada di Damocle giudiziaria. Dopo il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea del provvedimento il rischio è che l’Europa superi il decreto italiano sui paesi sicuri. Mettendo una pietra tombale su tutto. Anche se già oggi i giudici possono negare i rimpatri. E su tutto aleggia una teoria del complotto che comprende la riforma della giustizia.

La ripresa

La ripresa dell’operazione Albania servirà a ricominciare a utilizzare l’hotspot albanese. Comprese le tre strutture del centro di Gjader: quella per i richiedenti asilo, quella per i migranti da rimpatriare e il penitenziario. Ci sono 300 lavoratori: traduttori, addetti alle pulizie, personale medico e infermieristico. Oltre alle forze di polizia, con annessa polemica sui costi e sulle mansioni. Sul sito del ministero della giustizia ieri è comparso anche l’appalto per il vitto a Gjader. L’affidamento è programmato per 24 mesi. Attualmente i 295 operatori delle forze di polizia italiane alloggiano in due resort a quattro e cinque stelle. Per un costo totale di 9 milioni annui. «Si tratta della spesa massima stimata. E la scelta delle strutture è stata effettuata tenendo conto degli standard indicati dagli accordi sindacali», fanno sapere dal Viminale.

Gli alloggi delle forze dell’ordine

La Rafaelo Resort ha messo a disposizione due hotel e l’opzione sul terzo. La convenzione, spiega oggi il Corriere della Sera, comprende l’«alloggio in camera singola, ristorazione e servizi connessi e l’utilizzo esclusivo del ristorante Comfort Family». Secondo l’Uilpa, che rappresenta la penitenziaria, «gli agenti sono in prefabbricati senza gli arredi più elementari». Intanto il governo ha deciso di far confluire i paesi sicuri nel decreto flussi. Con l’obiettivo di velocizzare le procedure di approvazione. Intanto il rinvio pregiudiziale potrebbe fermare tutto. Ma per quello potrebbero volerci dei mesi.

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