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Padova, torturava il figlio di cinque mesi a casa e in ospedale: «Voleva ottenere l’invalidità»

06 Novembre 2024 - 05:12 Alba Romano
tortura figlio invalidità padova vicenza
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Il padre arrestato in flagranza. Il bimbo è stato operato ma non tornerà mai come prima

La microcamera piazzata dalla polizia nella stanza del bimbo inquadra la madre che entra nella sua stanza e gli parla con dolcezza. Poi lei se ne va ed entra il padre. E qui cambia tutto. Perché l’uomo prima si guarda intorno per accertarsi di non essere visto. Poi infila le dita nella bocca del bambino. Le toglie e comincia a percuoterlo. Il giorno dopo e quello successivo si ripete la stessa scena. Finché non arriva l’arresto in flagranza. Perché il 22enne di origini sinti e con precedenti ha torturato il suo secondo figlio per mesi, provocandogli ferite che per i medici saranno irreversibili. Lo ha fatto, secondo l’ipotesi degli inquirenti, per fare causa ai medici che lo avevano in cura e poi chiedere sussidi. Lui adesso si trova nel carcere Due Palazzi di Padova. Il bambino è stato sottoposto a un intervento alla bocca. Che però non potrà mai ripristinare la situazione di normalità.

Appena un mese

La storia comincia a luglio, quando il neonato ha appena un mese. A causa di un’insufficienza respiratoria i genitori lo portano all’ospedale di Vicenza. Dove il piccolo finisce ricoverato in pediatria. Secondo la diagnosi non riesce a respirare né a mangiare. Le cure dei medici lo fanno migliorare rapidamente. Ma poi peggiora di nuovo. Ha problemi alla bocca. E allo sterno. Di cui però non si capiscono le cause. Il padre di Camisano Vicentino a quel punto firma per le dimissioni del figlio e lo porta nell’Azienda Ospedaliera di Padova, dove viene ricoverato in teoria intensiva neonatale. Anche qui migliora, gli esiti degli esami sono incoraggianti. Poi peggiora di nuovo, ancora una volta in maniera inspiegabile. E la costante è che a ogni ricaduta prima si è verificata una visita del padre. A quel punto i camici bianchi si insospettiscono. E avvertono la polizia.

L’indagine

Gli agenti posizionano una microcamera nella stanza del figlio. E qui vedono la scena del padre che gli ficca le dita in bocca e lo colpisce. L’arresto in flagranza non permette all’uomo di opporre resistenza. Mentre la moglie 20enne è estranea alle accuse. Lui, 22enne, era seguito dai servizi sociali del comune di Camisano, dove la famiglia risiede. Il giudice delle indagini preliminari Elena Lazzarin ha disposto una perizia medica sul bambino. Che dovrà rimanere ricoverato almeno altri dieci giorni ed è sotto ossigeno. Quando verrà dimesso sarà trasferito in una struttura protetta. Insieme alla madre e al fratello.

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