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Il pragmatismo «da madre» di Giorgia Meloni alla Cop29: «Mia figlia vivrà in un mondo migliore»

13 Novembre 2024 - 10:47 Alba Romano
giorgia meloni cop29
giorgia meloni cop29
La premier chiude il suo intervento a Baku parlando di energia nucleare

«Come per ogni altra Cop, sta a noi determinarne il successo o il fallimento e sappiamo che potremmo non beneficiare personalmente dei risultati dei nostri sforzi, ma non è questo l’importante». Giorgia Meloni chiude così il suo intervento alla Cop29 a Baku. Spiegando che il suo punto di vista è quello di «una madre che, come tale, non vede soddisfazione maggiore se non nel lavorare per politiche che rendano possibile a mia figlia e alla sua generazione di vivere in un mondo migliore». La presidente del Consiglio chiude allora citando William James, psicologo e padre del pragmatismo in filosofia, quando dice ‘«Agisci come se tu potessi fare la differenza, perché la fa».

La decarbonizzazione

Meloni spiega che «è una priorità che la decarbonizzazione consideri il nostro modello produttivo e la sostenibilità del nostro sistema sociale». Perché «dobbiamo proteggere la natura e l’uomo». Ma «un approccio troppo ideologico e non pragmatico rischia di portarci fuori strada». E, avverte ancora la presidente del Consiglio, «al momento non c’è una singola alternativa ai combustibili fossili». Per questo secondo Meloni bisogna avere «una visione globale realistica». Ricordando che la popolazione mondiale arriverà a 8,5 miliardi entro il 2030. E il Pil raddoppierà nel prossimo decennio. Provocando aumento del consumo di energia: «Abbiamo bisogno – riprende – di un mix energetico equilibrato per migliorare il processo di transizione. Dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie a disposizione, non solo rinnovabili, ma anche gas, biocarburanti, idrogeno, cattura della CO2 e, in futuro, il nucleare da fusione che potrebbe produrre energia pulita, sicura e illimitata».

Il nucleare da fusione

A questo proposito, la presidente del Consiglio rivendica che «l’Italia è impegnata in prima linea sul nucleare da fusione». E spiega che «nell’ambito della nostra Presidenza del G7 abbiamo organizzato la prima riunione del Gruppo mondiale per l’energia da fusione promosso dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Intendiamo rilanciare questa tecnologia che potrebbe cambiare la storia in quanto può trasformare l’energia da arma geopolitica a risorsa ampiamente accessibile». Rilanciando anche sul fronte di «una nuova diplomazia energetica, che moltiplichi le occasioni di cooperazione tra Nord e Sud del mondo».

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