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Erasmus 2024: aumentano i fondi, ma calano le partenze – I dati

18 Novembre 2024 - 12:51 Ygnazia Cigna
erasmus piu fondi meno partenze
erasmus piu fondi meno partenze
L'incremento dei fondi da 113 a 131 milioni ha permesso di alzare l'importo medio delle borse mensili, ma le richieste per aderire al progetto Ue diminuiscono

Più fondi, meno partenze. È lo scenario che sintetizza i dati del programma Erasmus+ relativi al 2024. Per la mobilità studentesca all’estero, su cui Open ha realizzato una guida, l’Erasmus continua a rappresentare un punto di riferimento, ma le statistiche di quest’anno offrono un quadro con luci e ombre, a seconda che si guardi al settore universitario o a quello scolastico. Da un lato, gli atenei hanno beneficiato di un aumento significativo delle risorse, passate «da 113 a 131 milioni di euro» rispetto al 2023. Un incremento che ha permesso di alzare l’importo medio delle borse mensili, ora pari a 325 euro, con un ulteriore contributo di 250 euro per studenti e neolaureati in condizioni di svantaggio. Tuttavia, l’aumento dei fondi non si è tradotto in un corrispondente incremento delle partenze, che al momento risultano in calo.

I fondi in aumento

Stando ai dati riportati dal ministero dell’Università ed elaborati da Il Sole 24 Ore, infatti, sono 36.082 gli studenti, docenti e membri dello staff coinvolti, contro i 48.054 dell’anno precedente, anche se entro la fine dell’anno questa differenza potrebbe ridursi di circa il 20%. In crescita, invece, le istituzioni finanziate, che toccano quota 299 contro le 286 di un anno fa. Un altro dato positivo è l’incremento della partecipazione degli ITS Academy: nel 2024, 43 di queste realtà sono state finanziate, un dato che rappresenta più della metà degli ITS accreditati in Italia. Quanto alla distribuzione dei fondi, vi sono alcune regioni protagoniste, con Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Veneto che insieme ricevono metà del budget complessivo. Sul fronte degli atenei, l’Alma Mater di Bologna rimane in cima alla lista con 9,2 milioni di euro ricevuti, seguita da La Sapienza di Roma, Padova e Torino. Nel frattempo, si registrano cambiamenti nell’organizzazione della mobilità. È cresciuto il numero di progetti blended, ovvero che combinano attività in presenza e a distanza, arrivando a quota 442, con un aumento del 15,7% rispetto al 2023.

Lo scenario (positivo) della scuola

Il settore scolastico, invece, presenta uno scenario decisamente più positivo. I finanziamenti per i progetti di mobilità di lunga e breve durata sono aumentate del 15%, con oltre 29.375 soggetti coinvolti tra studenti, insegnanti e personale scolastico, rispetto ai 25.499 del 2023. Ancora più marcato è l’incremento del numero di scuole accreditate, cresciute del 42,8%, passando da 990 a 1.414. La Sicilia si distingue per essere la regione con il maggior numero di istituti partecipanti, seguita da Campania, Lombardia e Lazio. Un successo, segnala Il Sole 24 Ore, che potrebbe ulteriormente consolidarsi grazie al budget aggiuntivo di 150 milioni di euro previsto dal Pnrr. I fondi saranno destinati a incrementare il numero di progetti e mobilità tra il 2025 e il 2027, coinvolgendo un numero ancora maggiore di studenti e personale scolastico.

L’Erasmus in Italia

L’Erasmus non è più un’esperienza esclusivamente europea, ma si estende anche all’Italia. Sono infatti quasi 500 gli studenti che hanno scelto di intraprendere una mobilità nazionale, con un periodo medio di sei mesi. Per la precisione, si tratta di 468 partecipanti distribuiti su 44 università italiane. La media per la borsa di studio ricevuta si attesta a 600 euro, su un massimo di 1000. L’università con il maggior numero di partenze è la Federico II di Napoli, che da sola copre il 10% delle mobilità nazionali. Le destinazioni sono variegate e spaziano da Bari a Pisa, passando per Cagliari e Catania. Questa iniziativa di Erasmus tutto italiano era stata finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca con un contributo di 10 milioni di euro, suddivisi in 3 milioni per il 2024 e 7 milioni per il 2025. Fino ad oggi, sono stati utilizzati 1,9 milioni di euro per supportare questa mobilità interna.

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