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Alleanza Pd e 5 stelle? Conte dice no all’idea di Prodi ma è tentato dal lodo Franceschini: «Rispetta le differenze»

02 Febbraio 2025 - 08:05 Alba Romano
giuseppe conte
giuseppe conte
La risposta del leader M5S all'idea di Prodi per correre uniti alle prossime elezioni. Uniti sì, ma con distanza

Qualche giorno fa Romano Prodi, su Repubblica, aveva invitato i leader del centrosinistra a unirsi in un programma comune. Il leader M5S Giuseppe Conte, autore del campo largo con la segretaria Pd Elly Schlein, risponde nì. «Che rispetto la storia del Pd, che ha sempre espresso questa “vocazione testardamente unitaria”. E il M5S è in prima linea a costruire un progetto politico alternativo a questo governo, ma anche la storia e l’identità del M5S vanno rispettate. Il confronto con le altre forze è possibile solo in un quadro di chiarezza e di coerenza», dichiara su Repubblica a Francesco Bei. «Con il Pd di Schlein ci siamo finalmente ritrovati sul salario minimo, sulla riduzione dell’orario di lavoro, sull’autonomia differenziata, sui congedi parentali…». Ma «al momento ci sono dei punti in comune ma anche questioni fondamentali che ci dividono. La pace, ad esempio, per noi è dirimente mentre il Pd ha sposato, con la maggioranza di governo, una linea di sostegno incondizionato anche militare all’Ucraina e persegue l’isolamento della Russia. Noi, al contrario, abbiamo sempre pensato che l’unica alternativa al disastro totale sia la trattativa».

«La proposta di Franceschini? La guardo con attenzione»

Ma apre, a Dario Franceschinim che ha proposto un accordo solo per i collegi uninominali e poi ciascuna forza sarebbe libera di correre da sola sul proporzionale. «È una proposta che guardo con attenzione, perché è un tentativo di rendere compatibili le differenze. L’importante è condividere l’obiettivo di porre al centro dell’azione politica il cambiamento della società», spiega Conte. Sul cinico di presentarsi con un’alleanza solo per vincere le elezioni (definito così da Prodi) il leader M5S precisa: «Sarebbe ancora più cinico presentarsi in coalizione ed esibire una unità fittizia senza misurarsi concretamente anche sulle questioni che ci dividono. Sarebbe una finta alleanza che si sfalderebbe il giorno dopo le elezioni».

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