Gli autovelox diventano invisibili, dai radar con intelligenza artificiale alle dimensioni ridotte: ecco come funzionano i nuovi «Etu»


Si chiamano «Équipement de Terrain Urbain» (Etu) gli autovelox che nel corso del 2025 saranno installati in diverse città della Francia. Si tratta della nuova generazione dei sistemi per la rivelazione della velocità e c’è soprattutto una caratteristica che li rende diversi dagli autovelox tradizionali: l’invisibilità. I nuovi dispositivi sono infatti molto più piccoli dei loro predecessori e possono essere fissati a lampioni, semafori e cartelli stradali, così da mimetizzarsi con la segnaletica.
Come funzionano i nuovi autovelox invisibili
Le novità degli Etu, però, non finiscono qui. Grazie all’intelligenza artificiale, i nuovi radar sono in grado di integrare una serie di funzioni che finora erano affidate a dispositivi diversi. Con un solo autovelox, per esempio, si potranno identificare i passaggi con il semaforo rosso, le auto che viaggiano a una velocità superiore rispetto al limite ma anche gli automobilisti che guidano con le cinture di sicurezza slacciate o con il cellulare in mano.
Al via la sperimentazione in Francia
Il governo francese ha annunciato che nel corso del 2025 installerà 200 autovelox Etu nell’ambito di una campagna volta a ridurre gli incidenti su strada e proteggere ciclisti e pedoni, le due categorie più vulnerabile. I duecento dispositivi saranno posizionati in modo casuale, così da tenere gli utenti della strada in un costante stato di allerta per paura di incappare in una multa. Dopo i primi test a Tolosa, nei prossimi mesi gli autovelox Etu si diffonderanno in molte altre città francesi. E chissà che altri Paesi europei, tra cui l’Italia, non decidano di seguire sulla strada tracciata dai vicini d’Oltralpe.