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«Diffamò Valerio Scanu in una canzone»: Fabri Fibra condannato a pagare 70 mila euro di risarcimento

04 Maggio 2025 - 14:27 Ugo Milano
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La decisione della Corte di Cassazione rende definitiva la sentenza pronunciata in Appello. La questione risale al 2013, con l'uscita del brano "A me di te", in cui comparivano riferimenti ritenuti «lesivi» dal cantante sardo

La terza sezione civile della Corte di Cassazione del Tribunale di Milano ha messo la parola fine alla lunga battaglia legale, cominciata nel 2013, tra Fabri Fibra e Valerio Scanu. Il rapper è stato condannato a risarcire 70mila euro al cantante, ex partecipante del programma Mediaset «Amici», per diffamazione. La decisione rende definitiva la sentenza pronunciata in Appello, respingendo il ricorso presentato dalla difesa dell’artista marchigiano.

L’inizio: il brano “A me di te”

Tutto ha avuto origine nel 2013, con l’uscita del brano A me di te, contenuto nell’album Guerra e Pace, in cui comparivano riferimenti ritenuti lesivi da Scanu e la sua difesa. Il successo dell’album, che ha ottenuto il disco di platino, ha amplificato l’eco mediatica delle parole di Fibra, aggravando – secondo i giudici – l’impatto della diffamazione. L’iter giudiziario era iniziato in sede penale, dove nel 2015 il rapper era stato condannato con rito abbreviato al pagamento di una multa di 600 euro e una provvisionale di 20mila euro. In seguito, la causa si era spostata in ambito civile: inizialmente il tribunale aveva quantificato il danno in 25mila euro, ma la Corte d’Appello aveva poi aumentato la cifra a 70mila euro, sottolineando «l’eccezionale gravità del discredito» e la «rilevante risonanza» dell’opera. Con la pronuncia della Cassazione, la condanna diventa ora definitiva.

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