Il piano Ue per sfilare i ricercatori agli Usa, l’offerta da von der Leyen con Macron per convincerli a trasferirsi in Europa: «Qui la scienza è libera»


Si fa sempre più esplicito il tentativo dell’Europa di soffiare agli Stati Uniti i ricercatori e gli scienziati messi in fuga dai massicci tagli alle università e ai programmi di ricerca imposti dall’amministrazione di Donald Trump. All’Università La Sorbona di Parigi si è tenuta una conferenza, dal titolo «Choose Europe for Science», il cui obiettivo è proprio invitare gli scienziati di tutto il mondo a scegliere l’Europa come sede della loro attività di ricerca. All’evento hanno partecipato i rappresentanti delle principali università europee, ma anche i ministri della Ricerca, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a dimostrazione di quanto rapidamente il tema sia finito in cima alle priorità politiche del Vecchio Continente.
Il piano di Bruxelles per attrarre i ricercatori americani
Tra i primi a prendere parola alla conferenza parigina c’è proprio la presidente dell’esecutivo Ue, che annuncia un pacchetto di 500 milioni di euro, spalmati sul triennio 2025-2027, per fare dell’Europa un polo di attrazione per i ricercatori. «Ciò contribuirà a sostenere i più brillanti ricercatori e scienziati provenienti dall’Europa e da tutto il mondo. Intendiamo creare una nuova “super sovvenzione” della durata di 7 anni nell’ambito del Consiglio Europeo della Ricerca per offrire una prospettiva a lungo termine ai migliori», annuncia von der Leyen. Donald Trump non viene mai nominato esplicitamente dalla presidente della Commissione Ue, ma sono in molti a interpretare lo slancio politico di Bruxelles proprio come una risposta alla stretta della Casa Bianca sugli atenei americani.
«La priorità è che la scienza in Europa sia aperta e libera», sottolinea ancora von der Leyen. «Purtroppo – aggiunge – il ruolo della scienza nel mondo di oggi è messo in discussione. Si mette in dubbio l’investimento nella ricerca fondamentale, libera e aperta. È un errore di calcolo gigantesco. Credo che la scienza sia la chiave del nostro futuro qui in Europa. Senza di essa, non possiamo affrontare le sfide globali di oggi, dalla salute alle nuove tecnologie, dal clima agli oceani». Anche in questo caso, gli esempi fatti dalla presidente della Commissione europea sono tutt’altro che casuali. La salute e i cambiamenti climatici sono infatti due delle branchie della ricerca su cui più si sono abbattuti i massicci tagli imposti da Trump.
Macron attacca Trump: «Ricercatori minacciati»
A criticare esplicitamente l’amministrazione americana è invece Emmanuel Macron, che punta il dito contro la Casa Bianca, accusata di «minacciare» i ricercatori e applicare diktat per «vietare di ricercare su questo o su quell’altro». Il presidente francese annuncia uno stanziamento di 100 milioni di euro per attrarre i ricercatori stranieri in Francia. E a proposito degli Stati Uniti aggiunge: «Nessuno può pensare che questa grandissima democrazia mondiale, il cui modello economico si basa così solidamente sulla scienza libera, farà un errore del genere. Di fronte alle minacce, l’Europa deve diventare un rifugio».
Nuove regole e nuovi fondi per invertire la fuga di cervelli
Convincere i migliori scienziati americani a scegliere di trasferirsi in Europa non è un processo così scontato. Soprattutto se si considera che fino ad oggi la fuga dei cervelli ha seguito un percorso inverso, con centinaia di ricercatori che hanno deciso di spostare la propria attività negli Stati Uniti in cambio di stipendi migliori e ambienti più stimolanti. Perché il piano dell’Europa abbia successo, insomma, ci sarà bisogno di nuove regole e nuovi soldi. «Presenteremo una prima legge europea sull’innovazione e una strategia per le startup, per eliminare le barriere normative e di altro tipo, e per facilitare l’accesso al capitale di rischio per le startup», promette ancora von der Leyen.
Foto copertina: EPA/Gonzalo Fuentes | Emmanuel Macron e Ursula Von der Leyen alla conferenza «Choose Europe for Science» alla Sorbona di Parigi, 5 maggio 2025