Ursula von der Leyen dice che la Russia «è una minaccia per tutta l’Europa. Stop al gas di Mosca per sempre»


Ursula von der Leyen dice che la Russia è una minaccia permanente per l’intera Europa. E che Vladimir Putin vuole che l’Ucraina accetti l’inaccettabile. Per questo l’embargo nei confronti del gas di Mosca deve continuare anche in caso di pace con Kiev. La presidente della Commissione Europea parla alla plenaria dell’Europarlamento di Strasburgo. E pronostica: «La guerra in Ucraina finirà prima o poi. E il modo in cui finirà plasmerà il nostro continente per le generazioni future. È in gioco il futuro degli ucraini, ma anche il nostro. Un cattivo accordo potrebbe incoraggiare Putin a tornare a colpire. Sarebbe una ricetta per maggiore instabilità e insicurezza».
La pace giusta e duratura tra Mosca e Kiev
Al contrario, «una pace giusta e duratura potrebbe inaugurare una nuova era di prosperità per l’Ucraina e aiutarci a costruire una nuova architettura di sicurezza per l’Europa», sostiene von der Leyen. Ma nella pace di Donald Trump c’è poca fiducia: «Abbiamo tutti visto come negozia la Russia. Bombardano. Fanno i prepotenti. Seppelliscono le promesse sotto le macerie. Putin vuole costringere l’Ucraina ad accettare l’inaccettabile. Quindi il compito che ci aspetta è aiutare l’Ucraina a restare forte, sfidare le intimidazioni di Putin e avviare colloqui di pace basati sulle proprie condizioni». Secondo von der Leyen è necessario «completare l’eliminazione graduale dei combustibili fossili russi. E terzo, accelerare il percorso di adesione dell’Ucraina alla nostra Unione».
Il gas russo
Il discorso poi tocca il tema dell’energia: «”Alcuni continuano a sostenere che dovremmo riaprire il rubinetto del gas e del petrolio russi. Sarebbe un errore di proporzioni storiche. E faremo sì che non accada». La presidente della Commissione ha rimarcato la necessità di tagliare la dipendenza dai combustibili fossili di Mosca. Che restano «una fonte chiave di finanziamento per la macchina da guerra russa».
Poi ha evidenziato che «c’è una netta maggioranza al Parlamento europeo a favore di questa iniziativa» e «anche la presidenza polacca si sta impegnando a fondo in tal senso. La Russia ha dimostrato ripetutamente di non essere un fornitore affidabile. Putin ha già tagliato i flussi di gas verso l’Europa nel 2006, 2009, 2014, 2021 e durante tutta la guerra. Quante volte ancora prima che imparino la lezione? La dipendenza dalla Russia non è dannosa solo per la nostra sicurezza, ma anche per la nostra economia. I nostri prezzi dell’energia non possono essere dettati da un vicino ostile».
Il risparmio energetico
La buona notizia, aggiunge Ursula, «è che abbiamo fatto progressi incredibili dall’inizio della guerra. Grazie al risparmio energetico e alle rinnovabili, abbiamo già ridotto il nostro import di gas dalla Russia di 60 miliardi di metri cubi all’anno. E grazie ai nostri partner, abbiamo diversificato le nostre attività”, ha aggiunto, ricordando le forniture di gas e gnl ricevute durante la crisi da Stati Uniti, Norvegia, Giappone e Repubblica di Corea».
Nello stesso periodo «siamo passati dal 45% al 13% delle nostre importazioni di gas provenienti dalla Russia. Siamo passati da uno su cinque barili di petrolio a uno su cinquanta: una riduzione di dieci volte. E potremmo andare ancora molto oltre. Dall’inizio della guerra abbiamo ampliato notevolmente la nostra infrastruttura gnl. Anche gli Stati membri che dipendono maggiormente dal gas russo dispongono già di sufficienti alternative».