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Marina Berlusconi contro Trump: «Un colpo durissimo alla credibilità dell’America»

09 Maggio 2025 - 05:44 Alba Romano
marina berlusconi trump
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La presidente di Fininvest e Mondadori: «L’America non è solo Trump: gli Stati Uniti sono molto di più, sono e devono restare il faro del mondo libero»

Marina Berlusconi ha le idee chiare su Donald Trump. E mentre promuove il governo Meloni e la gestione di Forza Italia da parte di Antonio Tajani, boccia il presidente degli Stati Uniti. La presidente di Fininvest e Mondadori aveva già manifestato perplessità sul suo ritorno alla Casa Bianca. Adesso le sue paure, dice, sono confermate: «Sono bastati davvero pochi giorni, stiamo parlando dei primi 100 giorni, per far vacillare quelle che erano le certezze su cui era stato costruito l’ordine politico ed economico del dopoguerra. E per infliggere obiettivamente un colpo durissimo alla credibilità dell’America e quindi dell’Occidente».

I dazi

La primogenita di Silvio Berlusconi ha parlato a margine dell’inaugurazione del restyling della libreria Rizzoli nella Galleria Vittorio Emanuele di Milano. E ha parlato dei dazi che hanno terremotato i mercati finanziari: «È stata aperta una ferita profonda per la loro credibilità che non sarà facile da far rimarginare. Bisogna sperare che Trump sia costretto, come sta accadendo, dai problemi, dai danni provocati dalle sue decisioni, a rivedere un po’ tutto. E a fare marcia indietro. Sta succedendo». Secondo Marina gli unici dazi condivisibili sono quelli contro le Big Tech. Ma alla fine c’è ottimismo: «L’America non è solo Trump: gli Stati Uniti sono molto di più, sono e devono restare il faro del mondo libero e democratico e nemmeno questo periodo così difficile, così complicato, per certi versi così buio, può e deve mettere in discussione il loro ruolo».

Giorgia Meloni

La premier, invece, «Sta facendo quello che è giusto fare, cioè si sta impegnando per mantenere uniti Italia, Europa e America. I dazi sono qualcosa di negativo per tutti, i controdazi altrettanto». Mentre il governo «sta facendo bene e muovendo nella giusta direzione, con responsabilità nella gestione della finanza pubblica. È riuscito a far tornare i conti nonostante i vincoli europei e una eredità difficile lasciata da chi ha usato i soldi pubblici come un bancomat». Però è «fondamentale anche in futuro non discostarsi un millimetro da questi valori e continui a muoversi in modo coerente e coordinato con l’Europa».

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