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Questa foto mostra una bambina palestinese “scheletrica”? Attenti alle false verifiche che circolano online

10 Maggio 2025 - 13:14 David Puente
Improvvisati "fact-checkers" sostengono che lo scatto riguardi una bambina di un altro Paese e persino datata, ma sbagliano di grosso

È in corso uno scontro sui social per confermare o smentire l’autenticità delle foto di una bambina dal corpo “scheletrico”. Secondo le varie narrazioni, lo scatto sarebbe stato realizzato a Gaza, ma anche in Marocco o in Iraq. Per sostenerlo, gli utenti si affidano alle ricerche su Google, ma solo parzialmente, cadendo così in errore. Allo stesso tempo, chi condivide l’immagine spesso non specifica che le condizioni della bambina palestinese potrebbero non essere legate esclusivamente alla malnutrizione. Attenzione: alcune immagini potrebbero turbare la vostra sensibilità!

Per chi ha fretta

  • Attraverso le ricerche superficiali con Google Lens, gli utenti sostengono che la foto riguardi una bambina marocchina e che sarebbe stata scattata nel 2019.
  • In realtà, i risultati del motore di ricerca rimandano a una pagina Facebook marocchina che parla di una bambina a Gaza in un post del 2025.
  • Ulteriori ricerche, da parte degli utenti, portano a un articolo di un sito in spagnolo del 2017 che parla di Iraq.
  • L’articolo parla di altro, mentre la foto della bambina risulta pubblicata dallo sito nel 2025 e attribuendo lo scatto a Gaza.
  • Si tratta di una bambina palestinese di 11 anni che vive a Gaza. Le agenzie locali riportano le disabilità mentali della piccola, così come di un intervento chirurgico al cervello prima della guerra scoppiata nel 2023.
  • Come riportato dalle agenzie locali, oggi soffre di malnutrizione e si rifiuta di mangiare.

Analisi

La foto contestata sui social è la seguente, dove vediamo questa bambina dal corpo “scheletrico” mentre beve da una tazza di metallo mal ridotta.

La teoria della foto scattata in Marocco

C’è chi sostiene che lo scatto sia stato realizzato in Marocco. Di conseguenza, la bambina verrebbe identificata come marocchina e non palestinese, mentre lo scatto risalente al 2019. La “fonte” utilizzata è una ricerca effettuata con Google Lens, ma risulta fallimentare. Ecco il “fact-checking” diffuso online per tentare di smentire la narrazione pro Palestina:

Google Lens avrebbe fornito come fonte una pagina Facebook marocchina chiamata Marokkanisches Leben. Lo scatto è presente nella galleria delle immagini condivise dalla stessa pagina:

Chi ha creato l’immagine per smentire la narrazione pro Palestina non è andata oltre, evitando di controllare il reale contenuto della pagina Facebook: il post individuato da Google Lens è de 2025 e parla proprio di una bambina di Gaza.

La teoria della foto scattata in Iraq

Nei commenti del post della pagina marocchina, un utente condivide lo screenshot di un’altra ricerca (molto probabilmente effettuata da un utente di lingua ebraica, considerata la presenza del testo in ebraico) che indicherebbe lo scatto come realizzato in Iraq nel 2017.

Lo stesso screenshot viene usato su X per contestare chi sostiene che lo scatto sia stato realizzato a Gaza, citando la teoria nota come “Pallywood”:

Quando vedi il RT di @rulajebreal puoi essere CERTO che trattasi di ennesima FAKE uscita dalla macchina di palliwood di GAZA.

Post simili li riscontriamo anche su Facebook:

Jula Rebreal, giornalista che collabora con Al Jazeera, pubblica su X un post in cui si vedono le foto di una bambina in grave stato di denutrizione indicata come una palestinese di Gaza vittima dell’aggressione israeliana. In realta la foto è del 2017, è stata scattata in Iraq e riguarda un bambina affetta da una grave patologia. Sicuramente a Gaza ci sono migliaia di vittime e civili che soffrono per l’invasione e la guerra in corso. Allora perché inventarsi le notizie diffondendo fake-news?

Lo screenshot riguarda un articolo del 2017 intitolato in spagnolo “La fatua del Gran Ayatolá Ali al Sistani que salvó Iraq”. Si tratta della versione spagnola del canale televisivo libanese Al-Manar, gestito dal partito politico islamista e gruppo paramilitare Hezbollah. La foto della bambina non è affatto presente, neanche nei salvataggi dell’epoca su Web Archive.

La foto della bambina è presente in un altro articolo, quello pubblicato nel 2025 dal sito libanese. Google Lens ha semplicemente individuato la foto nella pagina HTML completa dell’articolo, molto probabilmente presente negli elenchi degli articoli correlati o suggeriti dal sito stesso.

Le foto e i video della bambina palestinese “scheletrica” a Gaza

Le foto riportano una firma, quella di Osama Kahlout (اسامة الكحلوت). Nel suo account Instagram troviamo i video della donna e della bambina.

Online troviamo diversi scatti realizzati o dallo stesso Kahlout o da altri.

In un post Instagram dell’account turco Islamist Agenda, scopriamo che la bambina si chiama Dana Al-Hajj e che avrebbe 11 anni.

Le condizioni della bambina

In un post dell’agenzia palestinese WAFA- Agence de presse palestinienne, riscontriamo che Dana Al-Hajj «soffre di disabilità mentali grave malnutrizione». Inoltre, l’agenzia riporta che «non riesce più a mangiare nonostante i disperati sforzi della madre, che cerca di sfamarla con le magre razioni offerte dalle associazioni di beneficenza locali». Nel post leggiamo: «Sua madre racconta che, nonostante Dana abbia sempre avuto esigenze particolari, la sua situazione è peggiorata drasticamente a causa della fame: ora rifiuta il cibo in scatola, piange giorno e notte per la fame e il suo corpo, già indebolito, non riesce più a sopportare il caldo estivo o il freddo notturno nel loro rifugio di fortuna».

L’agenzia prosegue con ulteriori dettagli: «Prima della guerra, Dana si era sottoposta a un intervento chirurgico al cervello che aveva migliorato le sue condizioni, ma i bombardamenti, la scarsità e la malnutrizione avevano vanificato ogni progresso». Del caso ne parla anche l’agenzia Anadolu.

Conclusioni

Non ci sono prove che le foto della bambina siano state scattate in Marocco o in Iraq. La ricerca superficiale effettuata dagli utenti attraverso Google Lens ha generato una “fake news” nel tentativo di smentire una presunta “fake news”. La bambina è palestinese e, oltre al problema della malnutrizione, risulta disabile da ben prima dello scoppio del conflitto.

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