Trump vuole accettare un Boeing extra lusso in regalo dal Qatar. Dem all’attacco: «Non è solo corruzione, è influenza straniera di prima classe»


Donald Trump sarebbe pronto ad accettare il Boeing 747-8 extra-lusso offerto dalla famiglia reale del Qatar per trasformarlo temporaneamente nel nuovo Air Force One. Il velivolo, valutato circa 400 milioni di dollari (oltre 350 milioni di euro) è tra i regali più costosi mai ricevuti da parte di un governo straniero. La notizia, inizialmente riportata da ABC News e successivamente ripresa dal Wall Street Journal e dal New York Times, è stata confermata dalle parti coinvolte. Il Boeing, soprannominato «palazzo reale volante», è già stato visionato personalmente da Trump lo scorso febbraio all’aeroporto di West Palm Beach in Florida. Ma dovrà essere sottoposto a modifiche tecniche per essere adeguato agli standard di sicurezza e comunicazione richiesti a ogni aereo presidenziale. Si tratta di un dono che attenua, almeno per il momento, la frustrazione di Trump per la mancata sostituzione dell’attuale Air Force One, considerato ormai obsoleto, ma che espone l’amministrazione a forti critiche.
La questione etica e l’incubo per la sicurezza
I democratici hanno chiesto un’indagine sull’aereo che Trump intende usare come Air Force One e poi, una volta lasciata la Casa Bianca, come suo aereo personale. «Con un valore stimato di 400 milioni, l’aereo è il regalo di maggior valore mai conferito a un presidente da un governo straniero», ha scritto il deputato democratico Ritchie Torres all’ufficio dell’etica del governo chiedendo l’apertura di un’indagine, secondo quanto riporta Axios. Anche il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer, ha commentato con sarcasmo: «Altro che America First: Air Force One offerto dal Qatar. Non è solo corruzione, è influenza straniera di prima classe, con extra spazio per le gambe».
Dal canto suo, Trump ha risposto alle polemiche con un post su Truth Social, bollando i democratici come «corrotti» e accusandoli di voler far pagare agli americani «a peso d’oro» un aereo che, invece, sarebbe stato ottenuto gratuitamente: «Si tratta di una transazione pubblica e trasparente. Dov’è il problema?», ha scritto. Secondo il Dipartimento di giustizia e i legali della Casa Bianca, l’operazione sarebbe formalmente legittima, a patto che la proprietà dell’aereo venga trasferita alla futura biblioteca presidenziale di Trump prima della fine del suo mandato. Nel frattempo, emergono anche preoccupazioni per la sicurezza nazionale. Come riportato dalla Cnn, per i servizi segreti americani il potenziale utilizzo di un jet donato da un governo straniero rappresenta «un incubo». Secondo diverse fonti, il velivolo dovrà infatti essere smontato e controllato attentamente per individuare eventuali dispositivi di sorveglianza.
May 12, 2025
Il regalo sfida la Costituzione?
Sul piano costituzionale, la vicenda potrebbe chiamare in causa la cosiddetta «Clausola sugli emolumenti esteri», scrive il Washington Post, che vieta a un presidente in carica di ricevere regali o pagamenti da governi stranieri senza l’approvazione del Congresso. Jordan Libowitz, portavoce del gruppo Citizens for Responsibility and Ethics in Washington, ha dichiarato: «Non abbiamo mai visto niente di simile. È un precedente pericoloso». Gli fa eco Kathleen Clark, docente di diritto alla Washington University: «Il governo federale fa solo da tramite. È un regalo a Trump. E senza il via libera del Congresso, è incostituzionale». Clark ricorda inoltre che già durante il primo mandato di Trump si erano sollevate accuse di violazione della clausola, poi archiviate dalla Corte Suprema nel 2021 con la fine del suo incarico. «Trump è convinto di potersela cavare anche stavolta», ha concluso. Nel frattempo, l’aereo sarebbe già stato trasferito a San Antonio, in Texas, dove resterà in attesa di una decisione ufficiale.
Il viaggio di Trump in Medio Oriente
La notizia arriva alla vigilia della partenza di Trump verso i Paesi del Golfo. Domani – martedì 13 maggio – sarà a Riad, poi Abu Dhabi e infine Doha. La visita si concluderà il 16 maggio, e il presidente Usa non farà tappa in Israele. Durante il suo viaggio, Trump intende annunciare il nuovo cessate il fuoco a Gaza, la liberazione degli ostaggi e la consegna di cibo e medicine alla Striscia mentre si trova nella regione. Con il forte pressing delle nazioni arabe che hanno chiesto esplicitamente al presidente di annunciare la sua iniziativa di pace durante la visita. Intanto, l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, che domenica ha guidato per la parte Usa l’incontro con l’Iran sul nucleare, sta tenendo intense consultazioni nella regione con Israele, Egitto, Qatar e Hamas per raggiungere un accordo. Un alto funzionario di Gaza ha sottolineato a Reuters che il partito-milizia ha in corso colloqui diretti con il governo statunitense sulla tregua e la ripresa degli aiuti umanitari. Nel frattempo, il principe saudita bin Salman (MbS) ha ottenuto dagli Usa che al summit di martedì a Riad prendano parte anche il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, il presidente libanese Joseph Aoun e quello siriano Ahmed al-Shara’a. A dimostrazione del fatto che oltre a Gaza, i colloqui riguarderanno anche i nuovi assetti di Libano e Siria.