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Macron replica a Meloni: «Invio di truppe in Ucraina? Evitiamo di diffondere false informazioni: ce ne sono già abbastanza da parte russa»

16 Maggio 2025 - 22:09 Alba Romano
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Dopo il recente viaggio a Kiev, che ha visto insieme Macron, Starmer, Merz e Tusk, i quattro si sono ritrovati in Albania per rilanciare il fronte europeo a sostegno di Kiev. L’assenza di Meloni è subito entrata nel mirino delle opposizioni in Italia e, forse anche per questo, la premier ha deciso di intervenire

«C’è stato un errore di interpretazione: non abbiamo parlato di inviare truppe, la discussione era per un cessate il fuoco in Ucraina, domenica e oggi». A chiarirlo è il presidente francese Emmanuel Macron, rispondendo a una domanda sulle parole di Giorgia Meloni sul vertice dei Volenterosi in Albania (a margine di quello più ampio della Comunità politica europea) a sostegno dell’Ucraina, culminato nella scelta di parlare telefonicamente con Trump. «Le discussioni – ha precisato il presidente francese – si sono concentrate esclusivamente sul cessate il fuoco, sia domenica a Kiev sia oggi a Tirana. Evitiamo di diffondere false informazioni: ce ne sono già abbastanza da parte russa».

L’assenza di Meloni

Dopo il recente viaggio a Kiev, che ha visto insieme Macron, il premier britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier polacco Donald Tusk, i quattro si sono ritrovati oggi in Albania per rilanciare il fronte europeo a sostegno di Kiev. L’assenza di Meloni è subito entrata nel mirino delle opposizioni in Italia e, forse anche per questo, la premier ha deciso di intervenire. Con un rapido punto stampa, nel quale ha messo in chiaro la sua linea: «L’Italia non è disponibile a inviare truppe in Ucraina e non avrebbe senso partecipare a formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità». Parole sulle quali, poco dopo, si è soffermato Macron. Smentendo che si sia parlato di invio delle truppe sia a Tirana sia nell’incontro di domenica con Zelensky a Kiev. 

Il rinnovato dialogo con Trump

Ma il vertice ha offerto anche un altro spunto: il rinnovato dialogo tra i leader europei e Donald Trump. I quattro hanno infatti avuto un colloquio telefonico con l’ex presidente statunitense, proprio mentre a Istanbul si concludeva un delicato incontro tra le delegazioni di Russia e Ucraina. «Il nostro obiettivo – hanno dichiarato congiuntamente – è mantenere l’unità tra partner europei e americani. Il rifiuto del cessate il fuoco da parte del Cremlino è inaccettabile». Macron ha lasciato intendere che i contatti con Trump proseguiranno nei prossimi giorni, aprendo alla possibilità di una sua telefonata con Vladimir Putin. L’intenzione dell’Occidente è chiara: aumentare la pressione su Mosca. Lo ha ribadito anche Ursula von der Leyen, anticipando un nuovo pacchetto di sanzioni – coordinato con Washington – che includerà lo stop definitivo all’accesso a Nord Stream 1 e 2, il tetto al prezzo del petrolio russo e nuove misure contro il sistema bancario di Mosca. «Noi vogliamo la pace – ha sottolineato la presidente della Commissione europea – e per questo dobbiamo aumentare le sanzioni».

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